HAYDN Die Jahreszeiten (Le Stagioni). M.Danies, J.Dürmüller, C. Ulrich. Orchestra Klangerwaltung Coro Chorgemeinschaft Neubeuern Direttore Enoch zu Guttenberg
Perugia, Sagra Musicale Umbra. Teatro Morlacchi 12 settembre 2009
Giunta alla 64sima, la Sagra Musicale Umbra offre, con la direzione artistica di Alberto Batisti, programmi a tema: nel 2008 il tema è stato Dante (e la Divina Commedia); nel 2009 è Santa Cecilia, la patrona della musica. Gran parte dei concerti sono dedicati alla santa martire romana. Per la serata inaugurale, è stato scelto un omaggio a Haydn nel bicentenario della morte: un “oratorio laico” (ma intriso di religiosità) raramente eseguito in Italia, Le Stagioni, che con il precedente La Creazione (eseguito, invece, molto spesso nel nostro Paese) avrebbe dovuto costituire le prime due parti di una quatrilogia , rimasta incompiuta per la morte del Barone Gottfried von Sweiten, autore del libretto (da un testo di un poeta scozzese) e patrocinatore dell’intero progetto. Le Stagioni è opera matura di un Joseph Haydn quasi settantenne; composta nel 1800 rappresenta , sotto numerosi punti di vista, un ponte tra il classicismo settecentesco ed il romanticismo del secolo appena iniziato. Si avvertono presagi , principalmente con il Freischütz di Weber (la tempesta della seconda parte e la caccia della terza) e con la Sinfonia Pastorale di Beethoven (la descrizione della natura, specialmente nella prima parte sin dall’introduzione in Si bemolle).
Ciò che distingue l’esecuzione concertata da Enoch zu Guttenberg , alla guida di un orchestra e di un coro da lui creati, rispetto ad altre – anche a quelle più presenti nella discografia corrente – è l’accento su questi presagi romantici, pur restando nella struttura formale classica. Per zu Guttenberg, non siamo più in un “oratorio” settecentesco – in effetti Le Stagioni non furono pubblicate come “oratorio” ma con un titolo neutro Le Stagioni , da Thomson, messe in musica da Joseph Haydn – ma in un’anticipazione di quella che sarebbe stata l’opera romantica tedesca prima della riforma wagneriana. E’ un’opera a tre personaggi (padre, figlia, fidanzato della figlia), semplici (contadini), con un doppio coro (pure esso di contadini) a loro contorno. Si avverte una vicenda di amore nel trascorrere delle stagioni e nel comprendere insieme il significato (trascendente) della esistenza terrena. Caroline Ulrich è un giovano soprano lirico cileno, con un volume potente, molto abile nel raggiungere tonalità alte e in momenti di coloratura. Jörg Dürmüller è un tenore dalla emissione pura e dal timbro leggermente scuro (forse anche a ragione delle sue esperienze in ruoli wagneriani), Martin Danes è un baritone-basso , specialmente apprezzabile nei momenti in cui è richiesta agilità.
Grande successo da parte di un pubblico attento.
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