Roma, 13 nov (Velino) - Per Platone la musica è la più alta delle filosofie. A introduzione de “La notte dell’Epifania”, William Shakespeare afferma: “se la musica è cibo dell’amore, continua a suonare”. È quale amore è più forte di quello per l’Alto e, quindi, per il proprio prossimo? Al termine del concerto per il suo 80esimo compleanno, Papa Benedetto XVI ha detto: “Sono convinto che la musica sia il linguaggio universale della bellezza, capace di unire tra loro gli uomini di buona volontà su tutta le terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto e ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso”. Ciò spiega l’attenzione e la priorità che la Santa Sede dà alla musica, naturalmente a quella sacra. Dal 18 al 22 novembre e l’11 dicembre a Roma, nello splendore delle quattro basiliche papali e in quella di Sant’Ignazio in Campo Marzio, si terrà l’ottava edizione del Festival internazionale di musica e arte sacra: otto concerti a ingresso libero per tutti gli appassionati di musica che potranno ascoltare orchestre, cori, direttori e solisti di fama nel ricco repertorio della musica sacra, che spazia dall’antico al contemporaneo. “Il programma di quest'anno ha due centri focali: la polifonia della scuola romana e la musica d'organo - spiega Hans-Albert Courtial, presidente della Fondazione Pro Musica e Arte sacra -. La polifonia, assieme al canto gregoriano, è stata per secoli il grande codice musicale della liturgia latina. ‘È stata’, perché da qualche decennio latita e il suo tesoro risplende in luoghi troppo rari e nascosti. Riportarla in auge non è affatto opera di archeologia musicale ma fa tutt'uno con quella rinascita della celebrazione liturgica che papa Benedetto XVI ha in cima ai suoi propositi di pastore della Chiesa”.
“La Fondazione Pro Musica e Arte Sacra - continua Courtial - ha inoltre ultimato il restauro del grande organo Tamburini della basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio. L'ha fatto con il contributo di generosi benefattori, grazie ai quali sia la Fondazione che il Festival operano anche in tempi duri di crisi economica generale”. L’edizione è dedicata a tutti i sacerdoti in occasione dell’Anno Sacerdotale indetto da Benedetto XVI. Evento particolare il ritorno di Domenico Bartolucci a San Pietro il 19 novembre per dirigere il suo Coro Polifonico nel corso di una solenne concelebrazione, momento spirituale che tradizionalmente affianca le proposte musicali del Festival. Come nelle edizioni precedenti, i Wiener Philarmoniker saranno l’orchestra in residence del Festival; nella loro formazione cameristica eseguiranno a Santa Maria Maggiore il 20 novembre, in un programma di altissimo livello con il Quintetto con clarinetto di Mozart e l’Ottetto di Schubert. Il Festival sarà invece inaugurato il 18 novembre dal Coro polifonico della Fondazione Domenico Bartolucci nella Basilica di San Giovanni in Laterano, “inestimabile patrimonio spirituale, artistico e culturale” come lo stesso papa Benedetto XVI l’ha definita, mentre la Polifonia della scuola romana aprirà ufficialmente il Festival.
Giovedì 19 novembre due gli appuntamenti in programma: alle 17, come ormai di consueto, nella Basilica di San Pietro in Vaticano sarà celebrata la Messa solenne, presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica, accompagnata dalle musiche eseguite dal Coro Polifonico della Fondazione Domenico Bartolucci. Alle 21 il Festival si sposterà nella Basilica di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio per festeggiare il completamento del restauro dell’organo Tamburini, grazie ai lavori sostenuti dalla Fondazione Pro Musica e Arte sacra. Costruito nel 1935 dalla Pontificia Fabbrica d’organi Tamburini, l’organo è a tre tastiere e la sua composizione fonica è tipica di un organo novecentesco dove si trovano sia i registri della classica tradizione organaria, necessari al repertorio sette-ottocentesco, sia le timbriche più particolari, che trovano il loro naturale impiego in musiche del Novecento.
Sabato prossimo, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, in programma c’è la prima esecuzione italiana di “Paolo e Fruttuoso”, oratorio in due atti per soli, cori e orchestra di Valentino Miserachs, una monumentale partitura che vedrà impegnati sei solisti, 80 professori d’orchestra e oltre 200 coristi. Domenica 22, giorno in cui si festeggia santa Cecilia, patrona della musica, nella Basilica di Sant’Ignazio concerto dei solisti dell’Orchestra Sinfonica del Bayerischer Rundfunk Monaco e dell’organista Johannes Skudlik, che suonerà sul restaurato organo Tamburini. Chiusura l’11 dicembre con il concerto natalizio a Santa Maria Maggiore dei Wiener Sängerknaben, l’antico coro di voci bianche di Vienna. Il Festival si avvale della collaborazione dell’“Euro Via Festival 2009”, il grande festival europeo d'organo “In cammino per Roma” e, per la prima volta, del “Palatia classic” il Festival internazionale di Musica classica del Palatinato recentemente fondato dal direttore d’orchestra Leo Krämer.
(Hans Sachs) 13 nov 2009 11:34
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