martedì 20 ottobre 2009

Roma, un’orchestra tutta “rosa” alla conquista della Capitale Il Velino 20 ottobre

CLT - e


Roma, 20 ott (Velino) - Vi ricordate il celebre film “A qualcuno piace caldo”di Billy Wilder? Due malcapitati fuggono dai gangster di Chicago, perché causalmente testimoni della strage di San Valentino e, mascherati da donne, trovano rifugio in un’orchestra di dame che offre concerti in alberghi di lusso della Florida. L’orchestra Le Muse è una delle rare formazioni tutte al femminile che dal 1998 svolge un’intensa attività concertistica con la direzione artistica e musicale del maestro Laura Simionato. L’orchestra è molto versatile: ha un repertorio cameristico e sinfonico che spazia dal Barocco alla musica contemporanea. Ha ottenuto notevole successo di pubblico e di critica in importanti rassegne musicali quali il Festival Barocco a Viterbo nel 2000 e 2002, il Festival delle Città Medioevali nel 2004, il Festival Euro-Mediterraneo, il Festival “Cosmophonie”, il New Opera Festival nel 2005, il Festival “Magie Barocche della Val di Noto” nel 2006. L’orchestra è stata invitata nei teatri di Viterbo, Alessandria, Rieti e nella Sala Verdi del Conservatorio di Torino e in rassegne musicali organizzate in collaborazione con ambasciate, assessorati alla cultura di Regioni, Province e Comuni di tutta Italia. Su invito del ministero per i Beni e le attività culturali ha eseguito concerti in occasione della Settimana della Cultura nel 2003 e nel 2004, delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale nel 2004, della Giornata dell’Alimentazione 2005, della Festa della Musica nel 2006 e nel 2008 e delle Giornate del Patrimonio 2008. Le Muse sono state applaudite anche all’estero, in particolare a S.Pietroburgo.

L’orchestra “rosa” terrà tra breve a Roma un nuovo ciclo di concerti le domeniche dal 25 ottobre al 22 novembre. Cinque in totale gli appuntamenti con un repertorio in gran parte classico e romantico (Mendelssohn, Vivaldi, Chopin, Cajkovskij) affidato a giovani solisti. La vera chicca è la prima esecuzione nella Capitale dell’operetta di Jacques Offenbach “Metamorfosi di una gatta in donna (La chatte métamorphosée en femme)” presentata in forma semiscenica, nella versione italiana con adattamento del musicologo Domenico Carboni, cui va il merito di aver trovato undici anni fa a Parigi i vecchi manoscritti delle parti per orchestra di cui si erano perse le tracce. A ospitare Le Muse sarà sempre alle 18 la chiesa Valdese di piazza Cavour 32, a eccezione dell’ultimo appuntamento del 22 novembre, con l’operetta di Offenbach, che sarà in scena nella Sala Casella nel giardino dell’Accademia Filarmonica. E’ un po’ un paradosso di quelli che si verificano soltanto a Roma: l’austera chiesa Valdese ospita un’orchestra di dame e la Sala Casella, nata e destinata prevalentemente alla musica contemporanea, presenta la prima esecuzione di “Metamorfosi di una gatta in donna” operetta del 1858 che ha avuto il proprio battesimo nello sbarazzino Theatre des Bouffes Parisiens.

La vicenda del lavoro di Offenbach prende spunto dalla celebre favola di Esopo ripresa da La Fontaine. Guido, un giovane di buona famiglia ma squattrinato, è convinto che non gli sarà possibile trovare una ragazza dolce e affettuosa come la sua gatta Minette di cui è segretamente innamorato. Arriva il mago indiano Dig Dig e gli mostra, dietro compenso, come si possa trasformare la sua adorata gatta in una donna affettuosa. Detto fatto: la trasformazione riesce. Tuttavia dalla docile gattina si ottiene una donna capricciosa, che si oppone ai rimproveri di Guido e non vuole abbandonare i suoi istinti felini. Anche Marianne, la governante, diventa gelosa e si sente messa in secondo piano dalla presenza della nuova bella signorina. Dietro tutto questo c’è il complotto segreto della cugina di Guido, che lo vuole guarire dalla passione per la gatta e conquistarlo. Una pochade boulebarrière, insomma. Una curiosità che promette di far sorridere.

(Hans Sachs) 20

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