Questa è la settimana cruciale per la tenuta del Governo a ragione delle profonde differenze di ottica (all’interno della maggioranza) su come risolvere i problemi connessi al ddl sul welfare. Come mostrato su L’Occidentale del 21 e del 23 novembre non solo il Governo è spaccato ma all’ala sinistra-reazionaria (nel senso etimologico di chi desidera il ritorno al passato) converrebbe rompere: avrebbe vantaggio a massimizzare (con un costo minimo) la propria popolarità nei confronti del proprio elettorato e a prendersi una fetta di quello potenziale del PD. In termini tecnici, una mossa da minimax.
Sulle tensioni note (previdenza, mercato del lavoro) se ne staglia (da alcuni giorni, in effetti dal fine settimana), una nuova: il fantasma del subprime. La posizione ufficiale è rassicurante: per i mutui “made in Italy” le insolvenze sono soltanto all’1%, nonostante il mercato dei prestiti alle famiglie per prestiti per l’acquisto di abitazioni sia dominato da contratti a tasso variabile (94% nel 2004, 75% nel 2006) poiché le banche avrebbero scoraggiato il tasso fisso (aggiungendo alti costi amministrativi) quando gli interessi erano rasoterra. Nonostante i tassi abbiamo registrato un doppio aumento (Bce e Eurolibor) ed molti contraenti (prima di formazione finanziaria) hanno oggettive difficoltà a comprendere alcune caratteristiche dei mutui, quali il rimborso (upfront) degli interessi (prima, quindi, dell’ammortamento). Tuttavia, le banche sono restie ad iniziare procedure di recupero dell’immobile a ragione dei tempi lunghi che normalmente comportano (da 5 ai 10 anni rispetto ai 10 mesi in Olanda).
Tuttavia, giovedì 23 novembre, a mercati chiusi, l’annuncio che due grandi istituti di credito francesi – il Groupe Banque Populaire e il Groupe Caisse d’Epargne- acquistano un’importante compagnia di assicurazione (la CIFG Holding) dalla banca d’investimento Natixis indica che la tormente dal subprime sta arrivando in Europa:l’acquisto è motivato da far mantenere a CIFG un rating AAA, prima che le agenzie la declassassero a ragione del peso eccessivo della finanza strutturata (di bassa qualità) nei suoi conti. Il Presidente della Bundesbank Axel Weber ha avvertito che gli effetti del subprime sulle compagnie di assicurazioni europee potrebbero rimbalzare al altre componenti del mercato. In Germania, si è già andati al salvataggio di due aziende del settore. Nubi forti si vedono in Gran Bretagna.
Quale il nesso tra questi sviluppi relativi al mercato finanziario e il ddl sul welfare. Un’analisi del servizio studi della Banca Italia, mette in risalto come, nonostante la vasta diffusione della proprietà immobiliare nel nostro Paese, il 20% delle famiglie italiane è in condizioni di vero disagio associate alla casa (difficoltà a pagare il fitto, a far fronte alle rate dei mutui). Alcune Regioni (Liguria, Toscana, Emilia-Romagna) stanno cercando di alleviarlo con fondi speciali per contenere le insolvenze. Questo 20% è, in atto od in potenza, parte importante del bacino elettorale della sinistra-reazionaria. Che , di conseguenza, sarà indotta ad irrigidirsi sul ddl.
Riferimenti
Paiella M., Pozzolo A:F. "Choosing Between Fixed and Adjustable Rate Mortgages" Bank of Italy Occasional Paper
D’Alessio G., Gambacorta R. Home Affordability in Italy"
Bank of Italy Occasional Paper No. 9
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