martedì 6 novembre 2007

PRODI DEVE CHIEDERE SCUSA A NOI ED AGLI EUROPEI

Di fronte ai gravi fatti di sangue perpetrati negli ultimi mesi da cittadini rumeni in Italia (ed al dilagare di microcriminalità da parte di rom- la mia abitazione è stata svaligiata nonostante abiti dirimpetto ad una struttura della DIA, Direzione Investigativa Antimafia), occorre evitare sia xenofobia sia buonismo d’accatto. Specialmente nel giorno in cui va in votazione un decreto legge mirato ad alleviare il problema.
Questi i fatti essenziali:
· Il Ministro dell’Interno sostiene che non era prevedibile un influsso di 500.000 rumeni in Italia in un anno e che ci è trovati impreparati per causa di “forza maggiore”. Le analisi scientifiche sulla migrazioni condotte da Stiglitz, Harris e Todaro all’inizio degli anni 70 forniscono una modellistica da cui si ricava che ciò era facilmente stimabile; applicandola, il Governo di Sua Maestà Britannica (ed altri Governi europei) stanno attuando una moratoria.
· Sempre utilizzando la modellistica di Harris e Todaro (con i quali ho lavorato in passato) nel novembre 2002 scrissi che con l’allargamento la popolazione aggiuntiva dell’Ue sarebbe circa 130 milioni: con un reddito pro-capite nominale di 8000 dollari l’anno ed un’”indice di trasparenza”, secondo Transparency International, ai livelli di quelli dell’America Latina, le spinte migratorie sarebbero state fortissime, specialmente da parte dei meno integrati. Proporlo era come se il Presidente Usa avesse chiesto al Congresso un’unione economica, politica e militare con il Messico e gli Stati dell’America Centrale.
· L’allargamento serviva ai nuovi Stati Ue per ottenere, senza troppi sforzi, “un certificato di buona condotta”. Romano Prodi lo ha considerato come il fiore del suo mandato alla guida della Commissione Ue. Le esitazioni di molti (incluso Giles Merrit, leader dell’Associazione Amici dell’Europa) ebbero reazioni ufficiose scomposte da parte di Bruxelles ( anche pressioni, respinte al mittente, presso i direttori dei giornali a cui collaboravo e collaboro).
Di fronte a questo quadro e questo clima , come possono Governo ed opposizione trovare una soluzione? Si deve migliorare il testo decreto includendovi una moratoria analoga a quella in atto nel Regno Unito e altrove (anche se ciò comporta al pericolante Esecutivo di perdere qualche pezzo). Occorre, poi, domandare alla Romania di controllare i flussi in uscita pena la possibile sospensione dall’Ue. Romano Prodi deve chiedere scusa agli italiani ed agli altri europei per avere ostinatamente spinto per l’allargamento a Stati (come la Romania) che, volenti o nolenti, non hanno la capacità di funzionare come il resto dell’Ue. Dovrebbe andarsene lui stesso in esilio in Romania, seguendo le orme di Ovidio e portando con sé il libro di Vintilìa Horia, scrittore rumeno che coniugava cattolicesimo con parapsicologia e vinse il Goncourt con il romanzo “Dio è nato in esilio”.

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