lunedì 26 febbraio 2018

Gli antifascisti di professione: riconosciamoli e difendiamoci in Quotidiano Atlantico del 25 febbraio



Gli antifascisti di professione: riconosciamoli e difendiamoci
http://1.gravatar.com/avatar/7a0d00b20269f859fb87932894b6a2d1?s=24&d=mm&r=gdi Giuseppe Pennisi, in Politica, Quotidiano, del 25 Feb 2018, 18:35
http://www.atlanticoquotidiano.it/wp-content/uploads/2018/02/centri-900x504.jpg
Nelle nostre piazze e strade si sono visti pullulare, negli ultimi giorni, gli ‘anti-fascisti di professione’. Hanno vari nomi ma il loro comune denominatore è di scendere in campo, spesso in modo violentino, con il motivo, o pretesto, di un pericolo fascista alla porte e per difendere non meglio qualificati ‘valori’. Questa volta, il là si è avuto a Macerata: mentre una sola parlamentare è andata a dare il proprio cordoglio alla famiglia della ragazza martoriata (a quel che si sa) dalla ‘mafia nigeriana’ che nella cittadina marchigiana ha creato una centrale di smistamento e spaccio di droga, il ‘gesto di uno squilibrato’ (come descritto nel romanzo parlamentare L’Imperio di Federico De Roberto, uscito postumo nel 1929) ha dato modo agli ‘anti-fascisti di professione’ di inscenare manifestazioni e malmenare anche le forze dell’ordine. Già Pier Paolo Pasolini, all’inizio degli Anni Settanta, sottolineava che i rampolli della società borghese ad alto reddito si celavano tra quelli che allora facevano ‘i rivoluzionari di professione’. Oggi la situazione è diventata ancora peggiore perché gli ‘anti-fascisti di professione’ poco hanno a che vedere con il disciolto Partito Nazionale Fascista (ormai ne può avere nostalgia unicamente qualche novantenne) ma con tutti coloro che sono contro la modernizzazione e le libertà: antagonisti, no-tav, no-tap, e via discorrendo.
Che l’Italia è una democrazia solida lo dimostra il recente referendum su un progetto di riforma della Costituzione con annessa legge elettorale che avrebbe abolito le garanzie di pesi e contrappesi concentrando nel Presidente del Consiglio ed in una Camera di ‘nominati’ (invece che eletti) le nomine del Capo dello Stato, della Corte costituzionale e degli stessi organi di rilievo costituzionale come il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, il Consiglio Superiore della Magistratura, il Consiglio dell’Economia e del Lavoro. Gli italiani hanno risposto con un chiaro e forte ‘no’ ed i proponenti (pur avendo promesso di lasciare la politica in caso di sconfitta al referendum) stanno tentando di continuare a godere delle prebende parlamentari.
Gli ‘anti-fascisti di professione’ sono l’espressione contemporanea (ma non moderna) dei medievali fanatici dell’apocalissi, dei profeti del mille e quattrocento, dei giacobini della fine del settecento, dei ‘giusti’ degli ultimi anni dello zarismo. Cambiano veste ma sono sempre gli stessi: si ritengono gli unici depositari della ‘gnosi’ (di sapere cosa è vero e cosa è falso, cosa è corretto e cosa e sbagliato) e sono convinti che chi non la pensa come loro debba andare al patibolo. Gli ‘anti-fascisti di professione’ sono al tempo stesso hitleriani e stalinisti.
Sono pericolosi perché inquinano la democrazia, minano libertà ed attirano seguaci fanatici come loro , ovvero alzano i vessilli per mero opportunismo, alla ricerca di qualche forma di consenso per cause quasi sempre sbagliate.
ADVERTISEMENT
Riconosciamoli e difendiamoci.
http://1.gravatar.com/avatar/7a0d00b20269f859fb87932894b6a2d1?s=200&d=mm&r=g
Giuseppe Pennisi

Una replica a “Gli antifascisti di professione: riconosciamoli e difendiamoci”
  1. http://2.gravatar.com/avatar/2a18edf729367694b3fdb6d757a185fc?s=32&d=mm&r=gGiovanni ha detto:
Ottimo articolo concorda con le mie opinioni di vecchio LIBERALE. G.V.

Nessun commento: