11 ottobre
2016
Una delle più antiche e autorevoli riviste
internazionali di economia, The Economic Journal, ha pubblicato in uno dei suoi
ultimi fascicoli (Vol. 126,No: 595, pp. 1798-1822) un saggio che dovrebbe
essere letto e meditato da politici e sindacalisti. Riguarda in che modo la
normativa generale sul lavoro ha effetti sulla produttività, sugli investimenti
e sull’accesso al credito. Ne sono autori economisti al di sopra di ogni
sospetto di essere di parte: Federico Gingano della Banca d’Italia, Marco
Leonardi dell’Università di Milano. Julian Messina della Banca Mondiale e
Giovanni Pica dell’Università di Milano. Il titolo è
“Employment Protection Legislation, Capital Investment and Access to Credit:
Evidence from Italy”.
Il saggio – che ha aspetti molto tecnici e utilizza
una metodologia rigorosamente quantitative – stima l’impatto casuale (ossia la
deteminante) dei costi di licenziamento sulla preferenza nei confronti di
investimenti a forte contenuto di capitale (capital deepening). Si sofferma
anche sulle riforme recenti (quali il Jobs Act) che hanno in effetti tenuto
sostanzialmente inalterato il dualismo tra imprese con meno di 15 dipendenti e
le altre in termini di costo di licenziamento. L’analisi mostra che l’aumento
dei costi di licenziamento (presentissimo anche nei contratti ‘a tutele
crescenti’) ha indotto a un aumento nel rapporto capitale-lavoro ed è una delle
determinanti di un declino della produttività multifattoriale nelle piccole
imprese rispetto alle medie e grandi imprese poiché le seconde hanno miglior
accesso al credito delle prime e il credito è essenziale per il capital
deepening. A sua volta il capital deepening è più pronunciato ai livelli meno
elevati della distribuzione del capitale, dove la riforma ha inciso in modo più
pesante, e tra le imprese dotate di una forte liquidità. Inoltre la normativa a
protezione dei lavoratori aumenta la percentuale di dipendenti di lungo corso e
mediamente più anziani. Il che dimostra la complementarità tra capitale fisico
e capitale umano in un contesto dove la normativa lavoristica è moderata.
Il saggio solleva interrogativi inquietanti che
meriterebbero di essere discussi dalle parti sociali e portati all’attenzione
della politica.
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