Camille Saint-Saëns/ "Il
Re degli spiriti musicali": un libro e un'opera
Pubblicazione:
mercoledì 12 ottobre 2016
La copertina del libro
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Su questa testata ci siamo già occupati del
personaggio di Camille Saint-Saëns in occasione dell’inizio del festival
organizzato dal Centre de Musique Romantinque Française di Palazzetto
Bru Zane a Venezia (in collaborazione con altre istituzioni europee) per
riscoprire e rivalutare questo compositore (e didatta) tanto celebre quanto
poco conosciuto (specialmente in Italia dove sono rimati in repertorio alcuni
suoi lavori pianistici, il poema sinfonico La Carnival des Animaux e l’opera
Samson et Dalila).
Quasi
contemporaneamente è apparso il volume Camille Saint-Saëns: il Re degli
spiriti musicali di Giuseppe Clericetti (540 pp, Zecchini Editore, 33
euro). Il Centre de Musique Romantinque Française mi ha invitato ad
ascoltare, oltre ad alcuni concerti a Venezia, la prima mondiale in tempi
moderni del drame lyrique in quattro atti Proserpime al
Prinzregententheatter di Monaco di Baviera.
Un’edizione
in versione da concerto che si vedrà anche all’Opéra di Corte di Versailles. E’
la prima ripresa in epoca moderna di un lavoro che ha debuttato all’Opéra
Comique di Parigi nel 1877 con esiti controversi, e circolò alla fine
dell’Ottocento, riapparve all’inizio del Novecento con poco successo perché nel
frattempo i gusti musicali erano cambiati.
Il libro è
strumento essenziale per seguire il Festival veneziano, che iniziato il 24
settembre si estende sino al 3 novembre. Lo è particolarmente per gli
ascoltatori italiani anche perché non solo pochi lavori di Saint-Saëns sono in
repertorio nel nostro Paese ma anche perché basta scorrere le 28 pagine di
bibliografia del saggio di Clericetti per notare che i rari autori
italiani che hanno scritto su Camille Saint-Saëns hanno pubblicato su riviste
internazionali in francese, inglese o tedesco.
Camille
Saint-Saëns - come documenta il saggio di Clericetti, che anche all’estero è
considerato come il lavoro non solo più aggiornato ma anche più completo
sull’autore - non solo fu un compositore immerso nel mondo della cultura
francese della metà dell’Ottocento, ma un intellettuale a tutto campo, attivo
nell’ambito letterario e poetico, acuto osservatore dei fenomeni astronomici e
biologici, e soprattutto notevole critico musicale con 440 contributi
pubblicati su riviste specializzate o giornali autorevoli.
Fu
protagonista delle polemiche tra wagneriani ed anti-wagnerìani che per decenni
dilaniarono il mondo musicale francese. Per certi aspetti eclettico, riuscì a
coniugare il drame lyrique (genere di teatro in musica spiccatamente
francese, che in parte venne ripreso in Italia, ad esempio Fedora di
Umberto Giordano), con il wagnerismo.
Proserpine ne è un esempio eloquente. Non è
un’opera mitologica, ma un dramma borghese da Terza Repubblica anche se
ambientato nell’Italia del Rinascimento.
La
protagonista, cortigiana di lusso (ma già con qualche ruga), ama il giovano
Sabatino, il quale si è innamorato di Angiola (appena uscita dal convento dove
ha ricevuto l’istruzione che si usava all’epoca). Aiutata dal bandito Squarocca
(personaggio a metà tra Mefistofele e Jago) tende un agguato ai due amanti.
L’agguato fallisce e Sabatino riconferma il suo amore per Angiola. Proserprine
tenta di pugnalare la rivale. Non ci riesce. Riflettendo sul fallimento del suo
amore e della sua intera vita, si suicida. Occorre notare che il testo teatrale
di Auguste Vacquerie, autore allora alla moda, aveva un finale ancora più
fosco: Proserpine uccideva Angiola, ma veniva pugnalata da Sabotino, il quale
commetteva suicidio.
Più
interessante del drammone di sangue e passione è la musica; una vera e propria
fusione tra drame lyriquee wagnerismo. Del drame
lyrique c’è il recitativo ed il declamato accompagnato che sfocia in
ariosi. Del wagnerismo il sinfonismo continuo e vasti momenti orchestrali,
nonché un grande organico.
L’orchestra
della radio di Monaco, diretta da Ulf Schrimer ha dato prova di grande perizia
nel trattare un lavoro inconsueto, con un orchestrazione complessa e densa di
trappole. Bravo il coro della Vlaams Radio diretto da Edward Caswlell. Di
grande livello il cast. Come consueto nel drame lyrique, ai
personaggi principali (Véronique Gens - Proserpine -, Marie Adeline Henry -
Angiola- Frédérique Antoun - Sabatino, Andrew Foster Williams - Squarocca) si
aggiungono numerosi comprimari, alcuni dei quali interpretati da una sola voce
per più personaggi minori.
Spiccano
Véronique Gens (che sa gestire molto bene la propria voce c ol passare degli
anni, da personaggi mozartiani a ruoli pesanti) e Frédérique Antoun, un tenore
franco-canadese che è un vero e propriocoup de théâtre sia sotto il
profilo vocale sia per la sua capacità di recitare anche in una versione di
concerto.
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