Il Festival Verdi riparte in
grande stile e a braccetto con Schiller
settembre
27, 2016 Giuseppe Pennisi
Dopo alcuni
‘anni difficili’ il Festival Verdi riparte in grande stile e con un tema
preciso.
Dopo alcuni
‘anni difficili’ il Festival Verdi riparte in grande stile e con un tema
preciso. “Figura centrale dell’edizione 2016 del Festival Verdi, a Parma e
Busseto dal 1 al 30 ottobre, è Friedrich Schiller – ci dice Anna Maria Meo,
Direttore generale del Teatro Regio di Parma –, il quale è stato fonte
inesauribile di soggetti per i compositori italiani (oltre a Verdi, che ne
musica ben quattro opere, pensiamo soltanto a Rossini col Guglielmo Tell e a
Donizetti con Maria Stuarda, alla Turandot pucciniana ripresa dalla versione di
Schiller della fiaba di Gozzi), Il Festival è dedicheremo un percorso che
intende indagare il rapporto che il Maestro intrattiene in varie fasi della sua
carriera col poeta e drammaturgo tedesco, uno dei grandi protagonisti del
movimento romantico europeo, al quale anche Verdi possiamo senz’altro
annoverare”.
Dalle tappe
giovanili di Giovanna d’Arco e I masnadieri, sino alla piena maturità di Don
Carlo (le tre produzioni in programma quest’anno), passando per Luisa Miller
(tratto da Kabale und Liebe) e La forza del destino (una scena del III atto è
ripresa dal Wallenstein), Verdi torna più volte ad attingere alle opere di
Schiller, grazie alla mediazione culturale di Andrea Maffei, cui si deve la
prima traduzione integrale in italiano e il cui salotto milanese, vero circolo
culturale internazionale, frequenta con assiduità. È molto probabile che Verdi
rintracci nel teatro tragico di Schiller quel “valore simbolico del dramma
storico, la necessità del principio che, come il sole, vada irraggiando gli
avvenimenti”, come aveva segnalato Giuseppe Mazzini in un interessante giudizio
critico del 1830 dedicato al dramma storico. E sappiamo quanto il pensiero non
solo politico, ma etico, filosofico e morale del padre del Risorgimento
italiano abbia influenzato la poetica di Verdi.
Con Il
trovatore, che affiancherà in una nuova produzione il percorso schilleriano,
sono quattro le opere prodotte, di cui tre nuovi allestimenti, realizzati dai
laboratori scenotecnici e di sartoria del Teatro Regio di Parma e l’adattamento
per il Teatro di Busseto di un o allestimento. Un impegno che dà corpo alla
dichiarata volontà di rilancio del Festival e che vede il Teatro Regio di Parma
nuovamente partecipe di una rete internazionale di Teatri d’Opera, grazie alle
relazioni intessute con partner italiani ed europei che ci hanno consentito di
siglare accordi di coproduzione con il Teatro Nacional de São Carlos di
Lisbona, l’Òpera di Tenerife e il Teatro Carlo Felice di Genova.
“Il
programma del Festival Verdi 2016, con spettacoli, concerti, incontri, giornate
di studi, vive in luoghi storici e amati: il Teatro Regio di Parma e il Teatro
Giuseppe Verdi di Busseto, ai quali da quest’anno e per il prossimo triennio si
affianca il Teatro Farnese. Un luogo di monumentale bellezza riconquistato
all’utilizzo teatrale grazie a una convenzione siglata con il Polo Museale
dell’Emilia-Romagna che il Festival offre alla creatività dei grandi maestri della
regia internazionale per una sfida ardua: l’allestimento di un’opera verdiana
che valorizzi i limiti che la conservazione dello spazio museale impone. Peter
Greenaway, “pittore di celluloide” come ama definirsi il grande regista
britannico, sperimentatore di linguaggi e amante dell’arte italiana (sua la
straordinaria installazione per il Cenacolo di Leonardo), è stato il primo a
raccoglierla, accettando la proposta di mettere in scena Giovanna d’Arco”.
L’inaugurazione del Festival sarà come di consueto l’1 ottobre al Teatro Regio
con un nuovo allestimento di Don Carlo affidato alla regia di Cesare Lievi,
autorevole frequentatore di Schiller e della drammaturgia tedesca, con le scene
di Maurizio Balò e la direzione affidata alla bacchetta di Daniel Oren. La
seconda opera che andrà in scena al Regio sarà uno dei titoli più popolari del
repertorio verdiano Il trovatore, nel nuovo allestimento curato da Elisabetta
Courir, con le scene di Marco Rossi (recente premio Ubu per Lehman Trilogy di
Ronconi) sotto la direzione di Massimo Zanetti.
Il Teatro
Farnese sarà anche il luogo delle contaminazioni di AroundVerdi, ove la musica
verdiana incontrerà la musica elettronica, il jazz di Uri Caine, le
composizioni di Fabien Lévy, le note poetiche di Vinicio Capossela, la maestria
attoriale di Ugo Pagliai, commissioni del Festival Verdi eseguite in prima
assoluta, cui si aggiunge quella Lenz Teatro negli spazi dell’ex Carcere di San
Francesco”.
La ricerca
di giovani talenti è tra gli obiettivi primi del Festival. Cuore di questo
vivaio è il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, ove si rinnova la collaborazione
con la Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna e con il Concorso
Internazionale Voci Verdiane per l’allestimento de I masnadieri, nel fortunato
allestimento di Leo Muscato ripreso per l’occasione e diretto da Simon Krečič.
Numerose audizioni svolte in questi mesi hanno permesso inoltre di conoscere
giovani artisti che avranno nel corso di Festival Verdi un debutto prestigioso:
lavoreranno con importanti direttori e registi e, come cover, al fianco di
grandi cantanti, i quali li terranno a battesimo nei recital di mezzogiorno al
Teatro Farnese”.
Giovani in
palcoscenico e giovani in platea: con VerdiYoung il Festival prosegue la
programmazione di spettacoli, laboratori e attività educational dedicando
grande attenzione all’incontro con il pubblico delle famiglie, delle scuole,
dell’università, così come dell’associazionismo culturale e musicale, dove
profonde sono le radici
Il Festival
Verdi è realizzato grazie al contributo di numerosi partner : il Comune di
Parma, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ReggioParma
Festival, Regione Emilia-Romagna. I partner principali sono Cariparma Crédit
Agricole. E la Fondazione Cariparma. Il media partner Mediaset. Collaborano
anche ilComune di Busseto, Complesso Monumentale della Pilotta. Ascom, la
Camera di Commercio di Parma,e ondazione Monte di Parma. Tra i maggiori sponsor
Iren. r Chiesi, Opem, Dallara, Barilla, Unione Parmense degli Industriali.
Parmalat, Mutti, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Sicim, Morris, Dulevo, Ceci,
Schiatti Class, Antica Gelateria del Corso, Classica Hd. Un vero caso di
crowddfunding.
E’ difficile
comprendere perché il Festival non sia stato incluso tra quelli ‘di rilevante
importanza nazionale ed internazionale’ che fruisco contributi speciali.
Nessun commento:
Posta un commento