domenica 29 novembre 2015

Tutti i conti delle fondazioni lirico-sinfoniche in Formiche 29 novembre



Tutti i conti delle fondazioni lirico-sinfoniche
Tutti i conti delle fondazioni lirico-sinfoniche
L'analisi di Giuseppe Pennisi
La relazione semestrale del Commissario al risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche traccia un quadro interessante di come l’iniezione di finanziamenti alle fondazioni sta cominciando a dare i suoi frutti. Non contiene notizie nuove ma offre un panorama comparativo utile ad individuare quali fondazioni stanno adottando strategie innovative per attirare pubblico e finanziatori e quali invece hanno perso sostegni locali (in termini di spettatore e di imprese pronte ad investire) ed è difficile contare su un grande futuro per le loro attività.
Il Teatro alla Scala – è questo un punto su cui si sono soffermati gli analisti – ha avuto incassi inferiori alle previsioni, specialmente per la ‘stagione Expo’. Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, ed al di là di polemiche strumentali di breve periodo, è possibile, dati alla mano, fare un bilancio ragionato dell’esperienza di Expo per il Teatro alla Scala. Gli esiti dell’impegno straordinario del Teatro per Milano e il Paese nel momento di massima visibilità globale si configurano come un banco di prova non solo per le capacità produttive del Teatro stesso e la sua capacità di attrarre pubblico ma anche per la ricettività e le dinamiche culturali della città di Milano. Possono, poi, servire ad altri Teatri che progettano programmi speciali in coincidenza di eventi straordinari (e.g. Giubileo).
UN CALENDARIO FITTO PER EXPO
Occorre ricordare che la richiesta da parte delle Istituzioni di garantire a milanesi e turisti l’apertura costante per tutti i sei mesi dell’Expo è stata accolta dalla Scala attraverso la realizzazione di un fitto calendario di opere, balletti e concerti anche per i mesi estivi durante i quali l’attività del Teatro tradizionalmente si arresta.
Nel corso del 2015 il Teatro alla Scala ha superato la soglia del mezzo milione di spettatori (511.856, dato al 26 novembre) rispetto ai 418.443 del 2014 cui corrispondono oltre 38.500.000 euro lordi di incassi di biglietteria rispetto ai 30.596.000 del 2014, con una crescita che supera il 26%. Si tratta di uno sviluppo senza precedenti e di un risultato innegabile della programmazione straordinaria per Expo, anche se un contributo alla crescita del pubblico è venuto dal travolgente successo del nuovo ciclo di opere per bambini.
Proprio in considerazione di questa accresciuta attività e in base alle aspettative sull’indotto dell’Esposizione gli incassi di biglietteria erano stati previsti in 39.794.000 euro, obiettivo che non è stato pienamente raggiunto a causa del deludente andamento delle vendite nella seconda parte del periodo di Expo. Resta tuttavia un segnale forte del richiamo sul pubblico e della rinnovata capacità di accoglienza del nostro Teatro che, esclusi i mesi estivi, ha aumentato il numero delle rappresentazioni (da 73 a 82 le recite d’opera) mantenendo inalterate le percentuali di riempimento. Al 20 luglio, ovvero nel momento in cui negli altri anni interviene la chiusura estiva, gli incassi erano superiori alle previsioni per oltre 500.000 euro.
INCASSI COMPLESSIVI E ANALISI STAGIONALE
Se si considerano i soli sei mesi di apertura di Expo, l’incasso complessivo è di 19.821.000 euro lordi a fronte di una previsione di 20.839.000. Anche in questo caso un risultato inferiore alle attese ma importante in cifre assolute, tanto più che la situazione della biglietteria dal 1° maggio al 20 luglio mostra percentuali di riempimento in linea con i dati degli anni precedenti, reggendo l’aumento del numero di rappresentazioni. Gli aspetti problematici si concentrano quindi nei mesi estivi, quelli nei quali il Teatro è di solito chiuso, e in cui tornerà ad esserlo nelle prossime stagioni.
Nel periodo in cui i milanesi erano assenti per le vacanze, il pubblico di Expo non li ha sostituiti. Indicativo in questo senso il dato di vendita della biglietteria aperta dal Teatro presso il Padiglione Italia di Expo, 1.319 biglietti in tutto, per un controvalore di 83.300 Euro.
A un’analisi più attenta risulta una buona tenuta dell’opera anche in estate, con il Barbiere di Siviglia dell’Accademia e La bohème che registrano incassi superiori per 120.000 euro rispetto alle previsioni di budget. Negativi invece i risultati del Ballo Excelsior e dei concerti. Il Festival delle Orchestre Internazionali è stato la più importante rassegna sinfonica mai organizzata a Milano e ha conquistato una platea di appassionati ma non ha intercettato il flusso dei visitatori dell’Expo, a cui si indirizzava, scontando presso la maggioranza del pubblico milanese la concomitanza con un’offerta di spettacolo senza precedenti.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Nella pianificazione futura occorrerà tenere conto di questi risultati: la capacità dell’opera di attrarre sempre il suo pubblico, la difficoltà viceversa di proporre titoli di balletto meno conosciuti a fine stagione e la difficoltà di inserire nella programmazione concertistica milanese un numero consistente di concerti aggiuntivi rispetto alle stagioni di abbonamento consolidate. In crescita il Museo, che passa da 245.391 visitatori nel 2014 a 256.276 fino al 26 novembre 2015, con un flusso costante anche nei mesi estivi. I minori incassi di biglietteria nel periodo estivo sono stati compensati dalle sponsorizzazioni speciali per i progetti Expo che hanno portato alla Scala un totale di 1.205.000 euro.
IL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Guardando alle altre fondazioni, la svolta più netta pare essere quella del Teatro dell’Opera di Roma che, dopo avere annunciato il licenziamento collettivo di orchestra e coro (180 dipendenti), poi ritirato sulla base di un nuovo contratto, ha proposto un cartellone originale con fusione di più generi, misure per attirare i giovani ed un mix tra repertorio ed innovazione. Gli spettatori dell’ultima stagione sono stati 235.00o con un aumento quasi del 30% rispetto all’anno precedente, per la prima volta gli incassi hanno superato i 10 milioni di euro, quattro milioni di contributi privati (rispetto a quasi zero nelle stagioni precedenti). La stagione 2015-2016 , aperta con un’opera moderna, include molte repliche di titoli tradizionali come ‘La Traviata’, ma anche un festival di teatro in musica contemporanea ed una serie di concerti in cui, nella stessa serata, si mettono tre secoli di musica. L’onda è buona. Speriamo che tenga.
L’EMORRAGIA DI PUBBLICO DI FIRENZE E BOLOGNA
Dove i problemi paiono molti seri sono a Firenze ed a Bologna. I Teatri del Maggio Musicale Fiorentino ed il Teatro Comunale di Bologna sono alle prese, secondo la relazione, con emorragia di pubblico e scarso interesse da parte di imprese locali. A mio avviso, c’è qualcosa di più profondo. Sino alla fine degli Anni Ottanta erano ciascuno il perno di teatri “di tradizione” delle rispettive regioni. Ora questi teatri si sono organizzati in circuiti regionali (ed in certi casi anche internazionali) e una parte del pubblico ha smesso di viaggiare a Firenze e a Bologna.

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