Il prossimo Festival Estivo di Salisburgo
In breve, in 41 giorni (dal 22 luglio al 31 agosto) nei luoghi del festival (cinque teatri, chiese, la piazza del Duomo, anche una fabbrica “d’epoca” dismessa), saranno in scena 192 rappresentazioni, di cui 46 di opera (tra cui un’opera commissionata dal Festival, tre riprese – compresa una dal Festival di Pentecoste -, un riallestimento, e tre opere in forma di concerti), 45 di teatro drammatico (tra cui tre nuove produzioni, il tradizionale Jedelmamm o La Vita di Ciascun di Noi, una tragedia mistica di Hugo von Hofmannsthal – che viene replicato ogni anno da quando nel 1920 è iniziata la manifestazione – un melodramma e due letture di testi drammatici) ed 81 concerti. Inoltre, è in programma una soirée di gala ed una sezione dedicata ai bambini con un campo per introdurli alla musica lirica ed ai concerti. Ci sono poi numerosi eventi collaterali.
Tra le opere la novità assoluta è The Exterminating Angel di Thomas Adès, una grande co-produzione internazionale che dopo il debutto al festival si vedrà a Londra, New York e Copenhagen nel 2017-18. Si basa sul film di Buñuel L’Angelo Sterminatore che ha avuto, negli Anni Sessanta, un gran successo anche in Italia. Adès ci dice: “È un territorio molto interessante perché i protagonisti – tutti dell’alta borghesia- credono di essere intrappolati in una stanza mentre lo sono nelle loro teste”.
Altro nuovo allestimento Die Liebe der Danae di Richard Strauss, opera commissionata dal Festival ma non rappresentata in quanto in programma nel 1944 quando, per ragioni belliche, la manifestazione venne sospesa. Credo non si sia mai vista in Italia in forma scenica. A Salisburgo è stata allestita due volte nel 1952 e nel 2001. È un lavoro delizioso pieno di arguzia e piuttosto erotico: Strauss era ottantenne quando la compose ma seppe produrre una commedia divertentissima. Il terzo nuovo allestimento è il Faust di Gounod.
Ritorna la trilogia Mozart-Da Ponte nell’edizione di grande successo del 2014-215, quando le tre opere sono state presentate singolarmente. Cecila Bartoli sarà la protagonista di West Side Story, che si sarà vista in anteprima al Festival di Pentecoste 2016. In forma di concerto si avranno, oltre a titoli noti (Manon Lescaut e Thais) una rarità Il Templario di Otto Nicolai.
Nella sezione concertistica, il Festival inizierà come di consueto con una ouverture spirituale di musica sacra o “dello spirito”. Quest’anno saranno a confronto le musiche di quattro grandi religioni, oltre a quella cristiana: Giudaismo, Buddismo, Islam e Induismo. Per la musica cristiana, l’accento sarà su quella orientale, poco nota ma di interessanti tradizioni.
Oltre alla consueta parata di grandi orchestre (cinque da capitali europee, una dagli Stati Uniti e tre internazionali) e grandi bacchette quali Daniel Harding, Zubin Mehta, Riccardo Muti e Mariss Jansons, è sempre di gran rilievo la musica contemporanea che quest’anno pone l’accento su quattro grandi compositori: Friedrich Cerha e György Kurtág (ambedue circa novantenni), il giovane relativamente parlando Thomas Adès ed il settantenne Peter Eötvös che, su commissione del Festival ha composto un oratorio che debutterà quest’anno a Salisburgo.
Solo un cenno alla drammaturgia, poco frequentata, per ragioni linguistiche, dal pubblico italiano. Oltre al consueto Jedelmamm, tre importanti novità Endgame di Samuel Beckett, The Tempest di Shakespeare e Der Ignorant und der Wahnsinnige, di Thomas Bernhard.
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