The Bassarids all’Opera di Roma
novembre 19, 2015 Giuseppe Pennisi
L’opera va in scena per la prima
volta a Roma, a cinquanta anni esatti dalla composizione nel 1965, in un nuovo allestimento
Mentre il Teatro alla Scala,
inaugura la stagione con un opera che Verdi inseriva negli “anni di galera” (quello
in cui era costretto a lavorare 15 ore al giorno per rispondere alle richieste
degli impresari), l’Opera di Roma riparte dal Novecento: venerdì 27 novembre,
ore 19, il sipario del Teatro Costanzi si alza sulla “prima” della stagione
2015/2016 con: The Bassarids. È considerato uno dei capolavori di Hans Werner
Henze su testo del poeta inglese W. H. Auden e Chester Kallman tratto da Le
Baccanti di Euripide. L’opera va in scena per la prima volta a Roma, a
cinquanta anni esatti dalla composizione nel 1965, in un nuovo allestimento
firmato da Mario Martone. Dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera il Maestro
Stefan Soltesz. Il lavoro venne commissionata dal Festival di Salisburgo, dove
ebbe un’accoglienza entusiasta: di quella “prima assoluta” esistite un ottimo
disco, di difficile reperimento in questi giorni perché nelle successive
riprese l’opera è stata più volte modificata o rappresentata in traduzione
ritmica. È la prima volta che la versione originale giunge in Italia e,
per questo motivo, il 27 novembre il Teatro dell’Opera sarà affollato anche da
critici stranieri
«Ho accolto con entusiasmo la
proposta di mettere in scena The Bassarids – ci ha detto Mario Martone –, e
come poteva essere il contrario? Un teatro che ha finalmente il coraggio di
aprire la stagione con un’opera del secondo Novecento, di un autore che ho
sempre amato come Henze e su un libretto che mi consente di continuare il mio
lungo viaggio nella tragedia greca (un viaggio che proprio a Roma ha avuto
delle tappe fondamentali come Edipo re e Edipo a Colono). Ma nell’insieme è
proprio partecipare a questa nuova stagione dell’Opera di Roma che dà un senso
di azione e di rinascita, tutta la stagione mi sembra interessantissima. The
Bassarids è una magistrale riscrittura delle Baccanti di Euripide, un testo tra
i più misteriosi e perturbanti, che scava nel disordine indomabile che è dentro
ogni essere umano e dunque dentro ogni società. Saranno proprio i due piani,
quello interiore e quello politico, che cercherò di mettere in scena nello spettacolo».
Sul palcoscenico, con il Coro del
Teatro dell’Opera di Roma diretto dal Maestro Roberto Gabbiani, un cast
internazionale: Ladislav Elgr (Dionysus), Russell Braun (Pentheus), Mark S.
Doss (Cadmus), Erin Caves (Tiresias), Andrew Schroeder (Capitano della guardia
reale), Veronica Simeoni (Agave), Sara Hershkowitz (Autonoe) e Sara Fulgoni
(Beroe). L’allestimento del Teatro dell’Opera vede i costumi di Ursula Patzak,
le scene di Sergio Tramonti e le luci di Pasquale Mari. Movimenti coreografici
di Raffaella Giordano.
The Bassarids è un atto unico, il
cui libretto è stato scritto, con non pochi interventi di Henze in persona, da
W. H. Auden e Chester Kallman, dopo la fortunata collaborazione per Elegy for
Young Lovers, rivista e riascoltata non molti anni fa al Teatro delle Muse di
Ancona ed al San Carlo di Napoli. È un atto unico perché segue, abbastanza
fedelmente la tragedia di Euripide Le Baccanti da cui è tratta.
Tuttavia, sarebbe appropriato
chiamarla una sinfonia scenica in quattro movimenti poiché azione scenica e
musica si snodano in quattro parti, senza cesura di continuità, come in una
sinfonia. Aspetti tradizionali dell’opera lirica – arie, cori, concertati –
sono perfettamente integrati nella struttura sinfonica in cui il primo
movimento è una sonata, il secondo uno scherzo, il terzo un andante, il quarto
è un tema di ben 43 note che si snoda in una passacaglia finale. A differenza
di altre opere di Henze che risentono della “seconda scuola di Vienna” (e
portano la dodecafonia) al grande pubblico, The Bassirids risente
dell’esperienza post-wagneriana.
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