giovedì 26 marzo 2015

Le Ventre de Paris in Musica aprile



Le Ventre de Paris C. Poul, C. Meng, D. Ghillardi, A. Marzorati; pianoforte Danier Isoir violoncello
Isabelle Saint-Yves flagioletto e fagotto Me´ lanie Flahaut concezione e direzione artistica Arnaud
Marzorati drammaturgia e regia Florent SiaudTra gli spettacoli commissionati per


l’Expo o ad esso ispirati (come C02
di Giorgio Battistelli, a maggio alla
Scala, o Milo, Maya ed il Giro del
Mondo di Matteo Franceschini che
ha debuttato a Parigi e sara` in tourne
´e sino a meta` giugno in vari teatri
italiani), Le Ventre de Paris prodotto
dal Centre de musique romantique
franc¸aise, con sede al Palazzetto
Bru Zane a Venezia, si pone in
una posizione speciale. Da un lato,
tratta in modo ironico il tema centrale
dell’Expo: la nutrizione. Dall’altro
utilizza rigorosamente musica
del romanticismo francese (con
riferimenti piu` all’operetta che all’opera)
per un sapiente ed astuto collage
di molteplici lavori, una prassi
comune nell’opera barocca e ripresa
con successo al Metropolitan
Opera in The Enchanted Island,
spettacolo di grande successo da
circa tre anni.
Il libretto ha una trama esile che
consente di mettere in risalto brani
di compositori notissimi anche in
Italia come Bizet, Thomas, Offenbach,
Herve´ , ma anche meno conosciuti
come Aulagnier, Lecocq, Audran,
Ponchon, Bugnot, Hyspa, protagonisti
di un teatro in musica considerato
minore unicamente perche´
differente dal grand-ope´ra e frequentato
anche da un pubblico di
piccola borghesia. In scena, una cena
di due coppie alla ricerca di cibi
e vini raffinati, tema molto francese
per l’importanza data in Francia alla
buona cucina dalla fine del Settecento
anche come elemento di distinzione
(ove non di separazione
netta) tra ceti sociali. Questo e` uno
dei motivi per cui, ad esempio, nel
grand-ope´ra i momenti piu` importanti
(e gli intrighi piu` sordidi) avvengono
durante banchetti, mentre
nel melodramma italiano nel corso
di feste da ballo. Analogamente,
nell’operetta francese, il pranzo, la
cena od il festino culinario sono
aspetti topici per lo sviluppo e della
drammaturgia e della partitura.
Nell’elegante salone della Scuola
Grande di San Giovanni Evangelista
(una confraternita intellettuale, non
religiosa), la scena rappresenta una
sala da pranzo con una tavola imbandita.
Ben scelte le giovani voci,
accompagnate da un ensemble di
veri virtuosi. Due gli aspetti piu` interessanti:
il modo elegante con cui
i curatori dello spettacolo riescono
a dare coesione ad un universo musicale
che tra primo e secondo Impero,
Regno di luglio e due Repubbliche
spazia attraverso un secolo;
dall’altro, la rassegna di elogi alla
buona tavola ed al buon vino presente
nei lavori di compositori tra i
piu` noti. Ad esempio, l’austero Gaspare
Spontini ha composto Liturgie
de la Gourmandise, vero e proprio
Inno Sacro al bel mangiare ed
all’ancor meglio bere. E nell’Amleto
di Ambroise Thomas c’e` un molto
shakesperiano elogio al vino come
rimedio per « allontanare la tristezza
».
Le Ventre de Paris sara` a Parigi al
The´ aˆ tre des Bouffes du Nord in
maggio ed a Milano al Teatro Paolo
Grassi in giugno. Verra` poi ripreso
in autunno al The´ aˆ tre des Bouffes
du Nord e successivamente compira`
una lunga tourne´ e.
Giuseppe Pennisi
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