Ecco la sesta edizione del Festival Controtempo
Le cinque serate della sesta edizione di Controtempo si svolgono
nel Grand Salon di Villa Medici e al Teatro India e all’Accademia Filarmonica
Romana. Ecco il calendario degli eventi, tra ospiti internazionali e nostrani
Giunto alla sesta edizione, il Festival ‘Controtempo’,
quasi una joint venture dell’Accademia di Francia a Roma e della Accademia
Filarmonica Romana, non solamente ha acquisito uno elevato prestigio
internazionale ma è giunto al momento di cominciare a fare un bilancio. Nei
primi quattro, l’apporto principale del festival è stato quello di dare una
maggiore conoscenza della musica contemporanea francese (ad esempio, il filone
della ‘musica spettrale’ agli italiani che sono stati, invece, molto
influenzati da quella tedesca. La scuola di musica sperimentale di Darmstadt
ha, ad esempio, influito molto sulla formazione di Nono, Maderna, Sani, Abbado,
Donadoni e via discorrendo. In un saggio in uscita su ‘La Nuova Antologia’
sottolineo come queste barriere siano finite ed ora i compositori godono di
grandissima libertà da scuola e tendenze.
Senza dubbio Controtempo ha contributo alla caduta dei muri. Nella
stessa città di Roma, per anni l’Istituto Goethe e l’istituto culturale tedesco
a Villa Massimo sono stati molto più attivi di Villa Medici (sede
dell’Accademia di Francia a Roma) nel fare conoscere le tendenze del loro
Paese. Il quinto festival, nel 2014, ha rappresentato una svolta, diventando
‘tematico’ ed incentrato sul quartetto. Quest’anno è monografico. E’ dedicato
al compositore Georges
Aperghis, nato ad Atene nel 1945, ma trasferitosi in Francia
nel 1967, Al pari di Yannis
Xanekis, con cui ha lavorato a lungo in coppia fondando anche
una compagnia, è partito dalla dodecafonia e dalla musica seriale per dare vita
ad una forma artistica profondamente originale Il suo approccio alla
composizione, che si esprime tanto nella scrittura strumentale quanto in quella
vocale, così come nel teatro musicale e nell’opera, fa parte di un gesto
artistico molto ampio che abbraccia teatralità e riflessione politica,
esplorazione del linguaggio e aspirazione al burlesco. Aperghis sarà presente
al festival dove incontrerà i borsisti e la selezione accademica dell’Accademia
di Francia a Roma.
Il Festival si svolge dal 25 al 29 marzo e si articola in cinque
concerti. Ognuno dei cinque concerti proposti da Controtempo, la cui direzione
artistica è affidata a Yann
Robin, ex borsista dell’Accademia di Francia a Roma, inserisce
il compositore in un contesto programmatico differente verso, mettendo in luce
un nuovo aspetto della sua personalità artistica come pure il posto che occupa
nella scena contemporanea. Il pubblico avrà modo di ascoltare alcuni dei suoi
interpreti più fedeli – la soprano Donatienne Michel-Dansac, l’Ensemble
Accroche Note, la violista Geneviève Strosser – e di scoprire la versione
italiana di Tourbillons su testo dello scrittore Olivier Cadiot. Il festival
presenta inoltre la prima esecuzione italiana dei lavori di tre ex borsisti
dell’Accademia di Francia a Roma – Jérôme
Combier, Mauro
Lanza, Sebastian
Rivas – nonché di Marco
Momi.
Le cinque serate della sesta edizione di Controtempo si svolgono
nel Grand Salon di Villa Medici ma anche al Teatro India e all’Accademia
Filarmonica Romana.
Mercoledì 25 marzo il concerto di apertura del festival al Teatro India permette al
pubblico di scoprire una delle opere più emblematiche dell’immaginario musicale
di Georges Aperghis: Tourbillons, interpretata dalla soprano Donatienne Michel-Dansac,
musa e fedele interprete del compositore greco.
Giovedì 26 febbraio alla Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana, tre opere
per voce e le Pièces fébriles di Aperghis ritmano il concerto come un sottile
filo rosso. Accanto ad Aperghis troviamo un altro compositore, della stessa
generazione e ugualmente interessato alla teatralità e alla parola: Marc Monnet,
già borsista dell’Accademia di Francia a Roma e tra i fondatori di Romaeuropa
festival. Due italiani completano il programma: Mauro Lanza, ex borsista di Villa
Medici, e Marco
Momi. L’esecuzione del concerto è affidata all’ensemble
Accroche Note, collaboratore e amico del compositore da più di trent’anni.
Venerdì 27 marzo, nel Grand Salon di Villa Medici, Geneviève Strosser celebra le
opere di Georges Aperghis pour viola, che la musicista conosce bene perché le
interpreta da oltre vent’anni. Il barocco, del resto, fa la sua comparsa
attraverso le note di Johann Sebastian Bach e delle sue Suites per violoncello
trascritte per viola. Il programma della serata prevede inoltre brani di
Giacinto Scelsi, Helmut Lachenmann e Luciano Berio.
Il concerto di sabato 28 marzo accompagna il
pubblico alla scoperta del quartetto d’archi nella musica contemporanea, grazie
al talento del Quartetto Béla che esegue il Quartett mouvement di Aperghis, il
primo quartetto composto da Jérôme Combier, Parler longuement de fantômes, la
Sequenza XIVb di Luciano Berio e il quintetto con contrabbasso di Sebastian
Rivas, nato da una strofa della canzone Disintegration del gruppo rock inglese
The Cure.
Infine, per la serata di chiusura di domenica 29 marzo, il festival
accoglie il trio K/D/M, che ha ispirato la creazione di nuove partiture scritte
apposta per la sua formazione ibrida, composta da due percussionisti e un
fisarmonicista. È il caso del compositore franco-argentino Martin Matalon e
dell’italiana Clara Iannotta, che hanno scritto i brani in programma questa
sera per l’ensemble K/D/M. Il concerto propone inoltre l’ascolto di Corps à
Corps di George Aperghis, opera teatrale e spettacolare composta per il
percussionista Jean-Pierre Drouet, e delle opere di Gérard Grisey e di Alberto
Posadas.

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