Duecento repliche di un’opera. Per Expo
Siamo il Paese dove, alla fine del XVI secolo, nacque l’opera lirica. È
quindi cosa buona e giusta che Expo abbia commissionato del teatro in musica.
Qui vi raccontiamo cosa e come.
Scritto da
Giuseppe Pennisi | venerdì,
13 marzo 2015 ·
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Milo, Maya e il giro del mondo – photo Lucrezia Roda
Accademia Scala
Il 19 febbraio vi abbiamo parlato de
Le Ventre de Paris, vista in
anteprima a Venezia ma che sarà a giugno a Milano e successivamente a Parigi
(sia all’Opéra Comique che al Théâtre de Bouffes du Nord) e Lisbona. Ma c’è
un’enorme attesa anche per
C02, commissionata appositamente dalla
Scala a uno dei maggiori compositori italiani,
Giorgio Battistelli:
il debutto è il 16 maggio.
Mentre, per ora,
Le Ventre de Paris ha una ventina di repliche e
CO2
appena sei, un lavoro di un compositore giovane, con una librettista
giovane e con una regia giovane, programma duecento repliche; 140 in Italia (il
tour è iniziato il 23 febbraio a Como), dove toccherà 26 città (tra cui
ovviamente Roma e Milano) e una sessantina all’estero. Lo spettacolo è
coprodotto dallo AsLiCo di Como con l’Opéra Royal de Wallonie, in Belgio,
l’Opéra de Rouen – Haute Normandie in Francia e il Theater Magdeburg in
Germania, dove le repliche si protraggono sino al 6 giugno 2016. Sembra siano
già stati staccati 140mila biglietti. Non solo: un partner è il Teatro di
Tenerife, che porterebbe l’opera alle Canarie. E c’è un crescente interesse da
parte di teatri nord-americani, asiatici e australiani.
Un vero boom: prima ancora di andare in scena, sulla base del libretto e della
partitura (da definirsi neoromantica e molto melodic), ha vinto il
Premio
Fedora – Rolf Liebermann per l’Opera 2014, riconoscimento che prende il
suo nome da un’organizzazione non profit con lo scopo di supportare
l’innovazione e i talenti emergenti nel campo della musica lirica e del
balletto.
Milo, Maya e il giro del mondo – photo Lucrezia Roda
Accademia Scala
Milo, Maya e il giro del mondo è composta dal giovane maestro
Matteo
Franceschini su libretto di
Lisa Capaccioli, nel
quadro di
Opera Domani, un progetto dell’AsLICo per avvicinare i giovani
al teatro in musica e quest’anno sui temi di Expo. Un progetto di teatro
musicale preceduto da percorsi didattici per le scuole, un approccio pratico
all’opera lirica e alla musica contemporanea, attraverso una storia
accattivante che diventa uno spettacolo musicale a cui il pubblico è chiamato a
partecipare dalla platea, cantando alcune brevi arie e interagendo con semplici
oggetti costruiti a scuola.
L’azione si svolge in una metropoli, in una giornata di giugno, dopo l’ultimo
giorno di scuola prima delle vacanze estive. Milo vuole invitare Maya a uscire
ma è sopraffatto da Gian Gianni, il bullo della scuola. I due si contendono
l’attenzione della ragazza: Gian Gianni le propone di andare in vacanza con lui
e i suoi genitori. Milo invece promette a Maya di portarla a fare il giro del
mondo con soli venti euro. Gian Gianni lo deride, anche perché Milo è un
ragazzo povero, ma la sua proposta è talmente bizzarra che Maya, che è una
ragazza molto curiosa, accetta. I due partono in bicicletta per il loro viaggio,
inseguiti da Gian Gianni sul suo motorino. L’avventura inizia: ogni quartiere
della città rappresenta un continente nel quale i ragazzi trovano un ristorante
dove assaggiare piatti tipici, ma soprattutto possono entrare in contatto con
una nuova cultura. Gian Gianni li pedina e i suoi tentativi di boicottare e
rovinare l’atmosfera della serata sono fra i passaggi più divertenti
dell’opera. L’opera e il viaggio si chiudono con un dessert americano
accompagnato da un happy end e dalla promessa dei protagonisti di viaggiare
nuovamente insieme.
Milo, Maya e il giro del mondo – photo Lucrezia Roda
Accademia Scala
“
Comporre per un pubblico giovane è sempre una sfida creativa molto
interessante”, dice Matteo Franceschini, “
che impone un confronto con
problematiche compositive nuove e tutt’altro che semplici. I ragazzi sono
curiosi per definizione. L’obiettivo (e credo, in senso più generale, anche la
responsabilità di un artista) è di alimentare questa curiosità, considerandola
un punto di partenza La mia ricerca in risiede nella molteplicità dei livelli
di fruizione e lettura dell’opera. Chi possiede una conoscenza musicale di un
certo livello, all’ascolto può dimostrare soddisfazione e interesse esternando
una curiosità nello scoprire ed approfondire la scrittura dell’opera, le
modalità strumentali, toccando con mano la ricerca alla base della composizione.
Al tempo stesso”, continua Franceschini, “
chi è meno conoscitore non
deve rimanere disorientato, bensì avvertire qualcosa che lo colpisca nel suono,
nel gesto e nella ‘teatralità’ della partitura. Per una ricerca di questo tipo,
il teatro musicale rappresenta il luogo più fertile. Nello specifico, mi
interessa particolarmente sviluppare una drammaturgia dell’immaginazione e
dell’interpretazione. Amo poter creare un dramma che travolga la percezione e i
sensi del pubblico, che tolga la certezza di ciò che accadrà, e di conseguenza
disilluda le aspettative. Il viaggio immaginario di Milo e Maya accarezza mondi
musicali diversi, filtrando le varie suggestioni e sviluppando un approccio
analitico con la musica popolare; la partitura cerca di scovare un folclore
‘fuori dal tempo’, di far coesistere nell’opera culture differenti, dove le
diversità d’espressione possa esprimersi attraverso la molteplicità dei modi di
esecuzione”.
Giuseppe Pennisi
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