Verdi patriottico non convince Parma
di Giuseppe Pennisi
Fino al 28 ottobre è in corso a Parma il Festival Verdi con tre nuovi allestimenti de Il Trovatore, I Vespri siciliani e Attila, nonché una sintesi di varie opere e altri lavori in un'atmosfera festiva. Attila viene presentato a Busseto con un cast giovane in un allestimento molto tradizionale.
Al Teatro Regio, Il Trovatore e I Vespri siciliani hanno in comune allestimenti minimali: scena unica con pochi elementi essenziali per le differenti scene. Ne Il Trovatore, con la regia di Lorenzo Mariani e le scene di William Orlandi l'approccio funziona anche grazie alla splendida concertazione di Yuri Temirkanov (che svela nuovi aspetti della partitura) e una compagnia di canto che, dopo alcune sostituzioni, alla terza replica risulta ben assestata e assortita. L'opera viene replicata al Regio fino al 28 ottobre e successivamente salpa per La Fenice, Tokyo e Hong-Kong. Ne I Vespri sicilani, opera raramente rappresentata per le difficoltà vocali che comporta, Pier Luigi Pizzi sposta l'azione del 1282 al 1855 con gran sventolio di bandiere e pioggia di tricolori dai palchi. Ma si tratta di espedienti ormai triti che lo stesso Verdi (molto poco partecipe al Risorgimento) avrebbe poco gradito. Non mancano interessanti movimenti delle masse per animare l'azione e dare un afflato stereofonico ai cori. Di mera routine la concertazione di Massimo Zanetti. Tra gli 11 solisti spiccano Leo Nucci e Giacomo Prestìa. Gelida l'accoglienza del pubblico alla prima. È forse utile una riflessione prima di portare lo spettacolo al Festival estivo dello Sferisterio. (riproduzione riservata)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento