sabato 23 ottobre 2010

ECCO COSA STA SUCCEDENDO SUI MERCATI VALUTARI Avvenire 23 ottobre

ECCO COSA STA SUCCEDENDO SUI MERCATI VALUTARI
Giuseppe Pennisi
Perché è in corso una guerra dei cambi?
La “guerra dei cambi” in corso in questi giorni ha radici nell’economia reale: l’Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, l’Estremo Oriente dagli Anni Settanta e la Cina dalle “quattro liberalizzazioni” della metà degli Anni Ottanta seguono politiche di sviluppo al traino dei mercati esteri; gli Usa hanno, invece, politiche di crescita basate sulla domanda interna e le importazioni contribuiscono anche a calmierare l’inflazione. Negli ultimi 12 mesi , gli Usa hanno avuto un disavanzo dei conti con l’estero circa 430 miliardi di dollari, a fronte di uno di 65 miliardi di dollari per l’unione monetaria europea e di surplus di 290 miliardi di dollari riportati dalla Cina e di 180 miliardi di dollari dal Giappone. In queste condizioni – che si protraggono da anni- scena la fiducia nel valore internazionale nel dollaro degli Stati Uniti. D’altro canto, la Cina non pare avare alcuna intenzione di sganciare la propria moneta da un cambio fisso con il biglietto verde.
Ci siamo trovati altre volte in questa situazione?
Le “guerre” più recenti risalgano agli Anni Settanta , dopo la fine del regime monetario creato nel 1944 a Bretton Woods e prima dell’”accordo del Plaza” del 1985 quando si cercò di mettere ordine a politiche economiche e valutaria nell’area atlantica ampliata al Giappone. Allora non si prevedeva ancora la rapida ascesa, sulla scena monetaria, di Cina, India, Brasile, Messico ed altri “emergenti”.
Alla fine chi saranno i vincitori e chi i vinti?
E’ difficile sapere chi saranno i vincitori e chi i vinti. Un apprezzamento dello yuan non sarebbe di per se una vittoria :non solo perché la crescita cinese è una delle locomotive dell’economia internazionale e potrebbe subire un rallentamento ad una modifica del cambio, ma soprattutto in quanto tale decelerazione potrebbe provocare seri problemi interni in un Paese di 1,4 miliardi di persone con etnie differenti, nessuna lingua “franca” parlata e tensioni razziali fortissime.. Nessuno sa quante guerre o guerriglie sono in corso in quello che un tempo era il Celeste Impero. Un eventuale implosione della Cina sarebbe foriera di danni per tutti.
Quali rischi invece per la moneta unica europea?
In questo quadro, si dischiudono opportunità all’euro che- come dimostrato da Avvenire il 19 ottobre ha un raggio di estensione molto più vasto dei confini dell’unione monetaria europea. Sempre che l’Europa sappia agire all’unisono.

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