venerdì 1 ottobre 2010

A Roma è in scena la solitudine di Elisabetta Milano Finanza 2 ottobre

A Roma è in scena la solitudine di Elisabetta di Giuseppe Pennisi


Delle quattro opere, tre drammi tragici e una commedia a lieto fine, dedicate da Gaetano Donizetti alle regine Tudor, Roberto Devereux rappresenta il ponte dal melodramma d'inizio Ottocento a quello verdiano. L'edizione a Roma in scena fino al 6 ottobre è il ritorno di un fortunato ed efficace, pur se un po' polveroso, allestimento di Alberto Fassini.

L'opera ebbe grande successo solo dal 1837 al 1882, quando lo stesso Verdi veniva soppiantato dal verismo. La riscoperta avvenne in gran misura in America dove Beverly Sills costruì una trilogia tragica delle regine Tudor alla metà degli anni Settanta. Non si tratta di una coincidenza casuale: la trilogia era marcatamente femminista in quanto Anna Bolena, Maria Stuarda ed Elisabetta I sovrastavano i loro partner sotto il profilo e vocale e drammaturgico. Roberto Devereux è incentrata sulla tragedia della Regina, in solitudine assoluta nella gestione del potere e costretta, con l'inganno, a far condannare a morte l'uomo che ama. Nell'allestimento in scena a Roma Bruno Bartoletti concerta evidenziando tutta la modernità della partitura. Carmela Remigio debutta nel ruolo di Elisabetta. Truccata da anziane è imponente, sia nelle arie di agilità sia nel filato. La sua rivale è la veterana Sonia Ganassi con tonalità gravi quasi da contralto. Un po' fibroso Massimiliano Pisapia, il Conte di Essex che le due si contendono. Alberto Gazale dà corpo e voce alla fierezza ed all'implacabilità vendicativa di Nottingham. (riproduzione riservata)

Nessun commento: