giovedì 17 maggio 2018

La più antica biografia di Mozart in Il Sussidiario 18 maggio


LETTURE/ La più antica biografia di Mozart
E’ uscita da pochi giorni, per i tipi di Zecchini Editore, in un’elegante veste tipografica (pp. 700,  € 59), la prima biografia su Mozart risalente al 1828. GIUSEPPE PENNISI 18 maggio 2018 Giuseppe Pennisi
La copertina del libroLa copertina del libro
E’ uscita da pochi giorni, per i tipi di Zecchini Editore, in un’elegante veste tipografica (pp. 700,  € 59), la prima biografia su Mozart (Georg Nikolaus Nissen Biografia di Wolfang Amadeus Mozart pubblicata da Constanze, Vedova di Mozart a Lipsia, 1828). Dopo Tutte le lettere di Mozart. L’epistolario completo della famiglia Mozart, 1755-1791 a cura di Marco Murara e Il diario di Nannerl Mozart a cura di Olimpio Cescatti, la Biografia di Nissen integra le pubblicazioni di Zecchini Editore dedicate ai documenti storici mozartiani. Il teso della Biografia è introdotto da un bel e ricco saggio di Armando Torno.
Nissen non era un musicologo ma nato in una cittadina nella parte orientale del ducato di Schleswig, allora sotto il dominio della corona danese, un funzionario del Regno di Danimarca che lavorò in vari settori – dalle poste alla diplomazia e sposò, nel 1809, la vedova di Mozart, dopo dieci anni di convivenza di fatto. Scrisse la Biografia proprio su impulso di Constanze la quale, a differenza della vulgata corrente, alla morte di Wolgang Amadeus non restò in povertà assoluta ma godette di una pensione imperiale. Le stesse esequie del compositore non avvennero, come mostrato in film di successo, nella miseria più nera (la sepoltura in fossa comune era la norma in quel periodo per chi non era un aristocratico o ricco mercante dotato di tomba di famiglia) ma furono accompagnate, a Vienna ed a Praga, da cerimonia in sua memoria.
La Biografia di Nissen è una tappa essenziale nella tradizione bibliografica mozartiana: per le sue dimensioni imponenti, essa può essere considerata la prima vera e propria biografia dedicata al compositore salisburghese. È un libro che restò per lungo tempo, nel bene e nel male, il punto di riferimento imprescindibile per intere generazioni di biografi mozartiani. Rileggere oggi la Biografia significa poter scovare le radici di tanti “miti” che si sono diffusi intorno alla figura di Mozart e andare all’affascinante scoperta della letteratura critico-musicale pubblicata a proposito di Mozart nei primi decenni dopo la sua morte. 
Si è detto dei ‘miti’ o piuttosto delle fake news concernenti le esequie  In un certo senso, il volume aiuta a capire anche perché Mozart non accettò l’invito di Haydn a trasferirsi a Londra, dove avrebbe avuto forti guadagni, e neanche quello del Re di Prussia a diventare il Maesto di Cappella della Corte. Dal libro, infatti, emerge un Mozart non indigente, anche se sempre assillato dal denaro a ragione del suo alto tenore di vita, ma medio borghese come dimostra la sua casa al centro di Vienna (ancora oggi meta di visitatori), e soprattutto desideroso della propria libertà, bene a cui attribuisce un prezzo altissimo, soprattutto da quando comprende che la sua vita non sarà lunga.
Nissen, burocrate della corona Danese anche se appartenente alla cultura germanica, si dimostra uno scrittore e narratore di rango. La Biografia si basa essenzialmente sullo studio dell’epistolario e sui ricordi di Constanze che in tal modo intendeva conservare la memoria del marito per i posteri e rendergli omaggio. La Biografia di Nissen  è integrata da un Supplemento curato da Constanze dopo la morte del secondo marito in cui sono raccolti contributi di musicisti dell’epoca, un esame delle sue opere, un catalogo, nonché una preziosa raccolta di poesie  scritte in quegli anni su Mozart.
La traduzione offre al lettore italiano la possibilità di conoscere il testo completo di questo documento storico e al tempo stesso, con l’indicazione dettagliata e puntuale delle fonti, intende fornire un contributo all’approfondimento dell’indagine critica e allo studio della tradizione bibliografica mozartiana. E’ però, un libro non solo per musicologi per tutte le persone ‘colte’ che vogliano scoprire gli anni tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
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