Un dittico
giapponese parte da Roma
04 - 07 - 2015Giuseppe Pennisi
Nei bei giardini di una villa rinascimentale che in pieno centro ospita la
sede dell’Accademia Filarmonica Romana si svolge ogni estate un festival
internazionale con la collaborazione dei numerosi istituti culturali di Paesi
stranieri: una dozzina di spettacoli, ciascuno improntato al Paese che lo
sponsorizza.
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
Foto Barbara Andolfi
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Quest’anno l’inaugurazione (primo luglio) è stato il debutto mondiale di
due lavori (uno strumentale ed una breve opera) di un compositore italiano,
Luca Mosca, basati su due capolavori della letteratura nipponica: Note del
guanciale di Sei Shõgon e La Cortina di Gala dal poeta
medioevale Gengij Monogatari. Il lavoro è stato prodotto con l’Accademia
della Scala ed avrà una lunga tournee in autunno anche in quanto è facilmente
trasportabile: due voci (un soprano Linda Jung ed un baritono Valdis
Janson) ed un ensemble di cinque strumentisti (flauto/ottavino, viola,
chitarra, vibrafono e pianoforte). La prima parte (strumentale) è legata alla
seconda dal tema del rapporto erotico- sentimentale nella coppia.
Musicalmente la partitura è occidentale, anche se ispirata a musica
giapponese contemporanea. La scrittura orchestrale è estremamente raffinata: il
piccolo organico produce suoni estremi che nel finale della prima parte
diventano violenti. La seconda parte è un duetto di un’ora in cui declamato,
brevi ariosi, melologo e recitato si alternano nel raccontare la vicenda di una
coppia sperata da una tenda, nel finale un accenno all’amplesso. Le voci si
confrontano su un tappeto orchestrale di grande eleganza. In breve, musica per
palati fini su un libretto di grande poesia.
Il resto del programma prevede, oltre ad una serie di concerti basati su
arte e scienza, musica dalla Persia, dalla Spagna, dal Portogallo, da Norvegia,
da Malta, una serata dedicata ai Beatles, il lavoro Il Viaggio basato
sul tema dei lavoratori migranti.
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