martedì 13 dicembre 2011

IL CNEL SI RINNOVA: LE PARTI SOCIALI GUARDINI AL FUTURO NON AL PASSATO in Il Riformista del 14 diicembre

IL CNEL SI RINNOVA: LE PARTI SOCIALI GUARDINI AL FUTURO NON AL PASSATO
Giuseppe Pennisi
Il 14 dicembre si terrà quella che sarà probabilmente l’ultima riunione dell’attuale configurazione dell’assemblea del Cnel; il decreto legge “Monti” conferma essenzialmente la riforma già prevista nel decreto legge “Berlusconi” di Ferragosto ed in decreto firmato dal Capo dello Stato il 15 novembre, ossia una riduzione dei componenti ed una composizione più in linea con la società del ventunesimo secolo e non con quella corporativa degli anni trenta.
Dalla scorsa estate alcuni settori del Cnel sono in subbuglio (mentre fortunatamente altri continuano a lavorare in vista d’impegni imminenti sia interni , il monitoraggio della riforma della PA, sia internazionale, l’apporto al “semestre europeo”). Ci sono stati episodi sgradevoli quali comportamenti da Curva Sud all’assemblea del 29 novembre ed illazioni nei confronti dello stesso Presidente della Repubblica.
Ora è bene mettere tutto questo dietro la porta. Coloro che ritengono di essere stati ingiustamente danneggiati , prendano, se ritengono, il percorso dei ricorsi giudiziari. Ma le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori operino , auspico, per fare sì che il Cnel possa dare un contributo effettivo al Paese specialmente in questo difficile momento. Scelgano componenti che partecipino attivamente ai lavori (non che compaiano saltuariamente alle assemblee) e che possano portare , nelle rispettive ottiche e culture, un contributo di analisi . Come ha correttamente sottolineato Andrea Manzella in suo recente intervento, il Governo e le Camere guardano al Cnel per l’apporto analitico (e di sintesi di posizioni differenti nel mondo dell’economia e del lavoro) che può dare alle politiche legislative. In effetti, essere designati al Cnel non dovrebbe essere una medaglietta aggiuntiva per leader troppo impegnati e meno che meno una ricompensa per pensionati e pensionandi ma l’ingresso, con la preparazione necessaria, in un organo di rilevanza costituzionale che dovrebbe essere una fucina di idee da parte di specialisti (di estrazione sindacale e imprenditoriale) in moderne metodologie e tecniche quantitative di ricerca sociale, interlocutori efficaci degli esperti di chiara fama scelti dal Quirinale e da Palazzo Chigi.

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