Cracovia è una città antica, rimasta in gran misura intatta (nonostante le devastazioni effettuate in Polonia durante la seconda guerra mondiale), poiché, sede del comando tedesco e di oltre 30.000 militari che rendevano impossibile una ribellione. Nel centro storico il barocco si incrocia con l’architettura medioevale una miriadi di viuzze che sboccano nella piazza del mercato più grande d’Europa sino all’epoca rinascimentale. Capitale della Polonia nel XIV e XV secolo, è stata per decenni uno dei centri delle cultura europea (patria, ad esempio di Copernico) nonché polo d’attrazione per artisti fiamminghi, tedeschi ed italiani, oltre che polacchi. Nelle sue strade (arricchite alla fine del XIX secolo dai primi esempi di architettura Art Nouveau) si respira questa atmosfera secolare di scienza, arte e cultura. Il regime comunista tentò di trasformarla in un centro siderurgico, la città (780.000 abitanti, con un centro storico piccolo ma incontaminato ed un superbo castello), ha ritrovato la propria vocazione di polo culturale , e di turismo culturale. Densa di studenti (provenienti non solamente dalla Polonia ma anche dalle maggiori università europee e americane), gode di un’intesa vita musicale: un teatro d’opera di repertorio (la cui architettura ricorda il Palais Garnier di Parigi e restituito di recente agli antichi splendori) ed una sala di concerti in stile neoclassico (costruita all’inizio del XX secolo e restaurata ne 1980) proprio a pochi passi dal Palazzo Arcivescovile dove ha vissuto per decenni Karol Wojtila, prima di assurgere alla guida della Chiesa di Roma. L’Italia è presente a Cracovia con un piccolo ma attivo Istituto di Cultura.
Mentre il teatro dell’opera collabora principalmente con altre istituzioni della Polonia e dell’Europa centrale , la Philarmonica di Cracovia ha un programma di scambi e collaborazioni internazionali e numerose serie di abbonamenti. In questo quadro, ha invitato l’Oschestra Sinfonica-Fondazione Roma (Os-Fs), una delle rarissime orchestre private italiane e l’unica ad avere raggiunto fama e reputazione internzionale.
Il concerto, tenuto la sera dei 6 febbraio in una serata in abbonamento e di fronte ad un auditorium gremito (la sala contiene mille posti ed ha un’acustica davvero eccezionale) comprendeva un programma interamente italiano o ispirato comunque all’Italia.. E’ stato aperto dalla briosa ouverture “Carnevale Romano” di Hector Berlioz con il quale il compositore francese, che aveva studiato a Roma, intese salvare, nel 1844, almeno parte dell’opera “Benvenuto Cellini” che, completata nel 1833, non trovava teatri disposti a rappresentarla, Successivamente, i tre brevi ma affascinanti poemi sinfonici di Martucci (di cui “Il Velino” ha trattato il 5 febbraio) e, nella seconda parte, dopo la sinfonia de “I Vespri Siciliani” di Verdi, il grandioso poema sinfonico “I Pini di Roma” di Respighi. Grande successo, da parte di un pubblico avvezzo alla grande musica classica, e richiesta di bis, concessi prendendo brami di cui l’Os-Fr ha dimestichezza.
Il lavoro di Respighi, relativamente poco noto a Cracovia, è quello che forse più ha colpito il pubblico. E’ una partitura molto complessa, che richiede un organico molto vasto (e strumentisti in grado di essere anche ciascuno un solista) . Respighi prende l’avvio dai giochi di bambini a Villa Borghese, per poi evocare i pini che coprono con la loro ombra le catacombe e quelli al vento del Granicolo e per finire con una grande marcia solenne di consoli, aristocratici e soldati della Roma antica filtrata attraverso i sentimenti di chi, nel 1924, passeggia sulla Via Appia ammirandone i pini. L’esecuzione , perfetta, ha davvero scosso il pubblico.
La tournée dell’Os-Fr prosegue al Festival di Ludwigshafen, nel Palatinato. Un’anticipazione:l’Os-Fr è stata scelta dal Ministero della Cultura austriaco per rappresentare l’Italia nell’evento culminante dell’ “anno di Haydn, di cui ricorre il 31 maggio 2009 il secondo centenario dalla nascita: il 31 maggio , in 20 capitali verrà eseguito uno dei suoi maggiori oratori – “La Creazione” – con collegamenti in mondovisione.
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