Un “Patto Atlantico”
per la lirica italiana
per la lirica italiana
di Giuseppe
Pennisi
25 aprile
2017CULTURA
La lirica è
ancora una volta nei guai. Nonostante il programma di aiuti straordinari per
incoraggiare il risanamento delle maggiori fondazioni liriche (Legge Bray)
dell’agosto del 2013, negli ultimi anni la situazione è peggiorata: in alcuni
dei maggiori teatri italiani manca il pubblico. Alla stessa Scala di Milano si
vedono spesso file vuote e l’Opera di Firenze non regge più di tre repliche per
rappresentazione (sovente a sala semideserta). Un’inchiesta del mensile
“Classic Voice” mostra che alcune fondazioni hanno risposto aumentando i prezzi
dei biglietti nella convinzione di attirare pubblico scelto anche dall’estero.
Oggi, secondo l’inchiesta, “La Scala” è il teatro più caro d’Europa, ma ha
perso pubblico pagante. La domanda è fortemente elastica ai prezzi,
specialmente in una crisi dell’economia reale che dura da cinque anni.
In questo
quadro sconfortante ci sono delle eccezioni; i circuiti dei teatri “di
tradizione” che co-producono gli spettacoli e li portano nelle città d’arte,
dividendo le spese, attraendo pubblico (in quanto le poche repliche per città
diventano ciascuna un evento) e ammortizzando i costi.
Una
fondazione lirica relativamente piccola, il Teatro Lirico di Cagliari (città di
150mila abitanti), ma che in effetti serve tutta la Sardegna, ha iniziato una
strada originale: una sorta di alleanza con alcuni importanti teatri americani.
Negli Stati Uniti i teatri sono privati e, tranne poche eccezioni, i costi di
produzione sono più contenuti rispetto a noi. Il teatro lirico cagliaritano e
alcuni teatri statunitensi individuano insieme le produzioni artistiche da
realizzare; le produzioni hanno come base le comuni radici culturali, nonché
affinità accompagnate anche dalla ricerca di nuovi repertori per il teatro
musicale. Il primo anno di collaborazione artistica di Cagliari con gli Stati
Uniti prevede, tra le altre cose, la realizzazione di tre nuove produzioni che
valorizzano l’opera lirica italiana in un contesto mondiale. Il progetto è
stato inaugurato alla New York City Opera (31 marzo - 1, 4, 5 aprile 2017),
dove è stata rappresentata “La campana sommersa” di Ottorino Respighi (nelle
foto), una nuova produzione del teatro lirico che, dopo il grande successo
ottenuto nell’aprile dello scorso anno nel capoluogo sardo, ha consentito al
pubblico americano di ascoltare un’opera che mancava a New York dal trionfale
debutto del 1928.
In questi
giorni (23, 27, 29 aprile) debutta all’Opera Carolina di Charlotte (North
Carolina) “La fanciulla del West” di Giacomo Puccini, una nuova coproduzione
internazionale tra Teatro Lirico di Cagliari, Opera Carolina, New York City
Opera e Teatro del Giglio di Lucca, con la collaborazione dei Teatri di Pisa e
Livorno. Dopo Charlotte la produzione sarà alla New York City Opera nel
settembre di quest’anno, al Teatro Lirico di Cagliari ad ottobre e quindi in
Toscana.
Quest’estate
debutterà a Cagliari e nei diversi siti archeologici della Sardegna la terza
nuova produzione internazionale: “L’ape musicale” di Lorenzo Da Ponte. Si è
scelta emblematicamente questa deliziosa opera poiché il grande librettista e
compositore dedicò un’edizione di questo “ghiribizzo musicale” alla città di
New York (dove venne rappresentata il 20 aprile del 1830 al Park Theatre), al
suo arrivo negli Stati Uniti. Dal 24 novembre, infine, si vedrà a Cagliari “La
ciociara” di Marco Tutino (dal romanzo di Alberto Moravia) che ha debuttato
trionfalmente alla War Memorial Opera House di San Francisco nel giugno del
2015.
Attraverso
l’utilizzo di fondi europei, Cagliari ha avviato un’importante azione di
valorizzazione dei principali siti archeologici isolani, che hanno le
caratteristiche tecnico-naturali per ospitare nuove produzioni, così da
contribuire alla valorizzazione del territorio e per potenziare il turismo
culturale. In questo contesto s’inserisce la collaborazione con il
Conservatorio di Cagliari, che partecipa con giovani diplomati e diplomandi, con
gli enti locali e con la “Forte Arena” (il teatro all’aperto del “Forte Village
Resort” di Santa Margherita di Pula). Un resort elegante della Sardegna
meridionale, dunque, dove è stata costruita un’arena in cui quest’estate si
terrà un’edizione storica del Rigoletto (ideata dal compianto Pierluigi
Samaritani per il Teatro Regio di Parma e riproposta da Joseph Franconi Lee)
con Leo Nucci come protagonista.
Il progetto
di “Rifunzionalizzazione del Parco della Musica e del Teatro Lirico di Cagliari
- Internazionalizzazione e innovazione delle produzioni anche per la
valorizzazione turistico-culturale degli attrattori territoriali” è oggetto di
un accordo quadro sottoscritto tra la Regione Autonoma della Sardegna, il
Comune di Cagliari, la Città Metropolitana di Cagliari, la Fondazione Teatro
Lirico di Cagliari e il Conservatorio statale di musica “Giovanni Pierluigi da
Palestrina” del capoluogo sardo. Il progetto è finanziato con risorse pari a 4
milioni e 700mila euro, nell’ambito del Piano d’Azione Coesione e istituzione
dell’Azione “Progetti strategici di rilevanza regionale”. Si tratta di una vera
e propria cittadella della musica capace di ospitare 5mila spettatori
all’interno di una parco dotato di servizi e caratterizzato da una piazza con
lastricato marmoreo, aree verdi attraversate da un corso d’acqua artificiale,
ponti lignei, fontane con giochi d’acqua, diffusione musicale e una passeggiata
coperta. Auguri!
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