lunedì 24 aprile 2017

Un “Patto Atlantico” per la lirica italiana in L'Opinione del 25 aprile



Un “Patto Atlantico”
per la lirica italiana
di Giuseppe Pennisi
25 aprile 2017CULTURA
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La lirica è ancora una volta nei guai. Nonostante il programma di aiuti straordinari per incoraggiare il risanamento delle maggiori fondazioni liriche (Legge Bray) dell’agosto del 2013, negli ultimi anni la situazione è peggiorata: in alcuni dei maggiori teatri italiani manca il pubblico. Alla stessa Scala di Milano si vedono spesso file vuote e l’Opera di Firenze non regge più di tre repliche per rappresentazione (sovente a sala semideserta). Un’inchiesta del mensile “Classic Voice” mostra che alcune fondazioni hanno risposto aumentando i prezzi dei biglietti nella convinzione di attirare pubblico scelto anche dall’estero. Oggi, secondo l’inchiesta, “La Scala” è il teatro più caro d’Europa, ma ha perso pubblico pagante. La domanda è fortemente elastica ai prezzi, specialmente in una crisi dell’economia reale che dura da cinque anni.
In questo quadro sconfortante ci sono delle eccezioni; i circuiti dei teatri “di tradizione” che co-producono gli spettacoli e li portano nelle città d’arte, dividendo le spese, attraendo pubblico (in quanto le poche repliche per città diventano ciascuna un evento) e ammortizzando i costi.
Una fondazione lirica relativamente piccola, il Teatro Lirico di Cagliari (città di 150mila abitanti), ma che in effetti serve tutta la Sardegna, ha iniziato una strada originale: una sorta di alleanza con alcuni importanti teatri americani. Negli Stati Uniti i teatri sono privati e, tranne poche eccezioni, i costi di produzione sono più contenuti rispetto a noi. Il teatro lirico cagliaritano e alcuni teatri statunitensi individuano insieme le produzioni artistiche da realizzare; le produzioni hanno come base le comuni radici culturali, nonché affinità accompagnate anche dalla ricerca di nuovi repertori per il teatro musicale. Il primo anno di collaborazione artistica di Cagliari con gli Stati Uniti prevede, tra le altre cose, la realizzazione di tre nuove produzioni che valorizzano l’opera lirica italiana in un contesto mondiale. Il progetto è stato inaugurato alla New York City Opera (31 marzo - 1, 4, 5 aprile 2017), dove è stata rappresentata “La campana sommersa” di Ottorino Respighi (nelle foto), una nuova produzione del teatro lirico che, dopo il grande successo ottenuto nell’aprile dello scorso anno nel capoluogo sardo, ha consentito al pubblico americano di ascoltare un’opera che mancava a New York dal trionfale debutto del 1928.
In questi giorni (23, 27, 29 aprile) debutta all’Opera Carolina di Charlotte (North Carolina) “La fanciulla del West” di Giacomo Puccini, una nuova coproduzione internazionale tra Teatro Lirico di Cagliari, Opera Carolina, New York City Opera e Teatro del Giglio di Lucca, con la collaborazione dei Teatri di Pisa e Livorno. Dopo Charlotte la produzione sarà alla New York City Opera nel settembre di quest’anno, al Teatro Lirico di Cagliari ad ottobre e quindi in Toscana.
Quest’estate debutterà a Cagliari e nei diversi siti archeologici della Sardegna la terza nuova produzione internazionale: “L’ape musicale” di Lorenzo Da Ponte. Si è scelta emblematicamente questa deliziosa opera poiché il grande librettista e compositore dedicò un’edizione di questo “ghiribizzo musicale” alla città di New York (dove venne rappresentata il 20 aprile del 1830 al Park Theatre), al suo arrivo negli Stati Uniti. Dal 24 novembre, infine, si vedrà a Cagliari “La ciociara” di Marco Tutino (dal romanzo di Alberto Moravia) che ha debuttato trionfalmente alla War Memorial Opera House di San Francisco nel giugno del 2015.
Attraverso l’utilizzo di fondi europei, Cagliari ha avviato un’importante azione di valorizzazione dei principali siti archeologici isolani, che hanno le caratteristiche tecnico-naturali per ospitare nuove produzioni, così da contribuire alla valorizzazione del territorio e per potenziare il turismo culturale. In questo contesto s’inserisce la collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, che partecipa con giovani diplomati e diplomandi, con gli enti locali e con la “Forte Arena” (il teatro all’aperto del “Forte Village Resort” di Santa Margherita di Pula). Un resort elegante della Sardegna meridionale, dunque, dove è stata costruita un’arena in cui quest’estate si terrà un’edizione storica del Rigoletto (ideata dal compianto Pierluigi Samaritani per il Teatro Regio di Parma e riproposta da Joseph Franconi Lee) con Leo Nucci come protagonista.
Il progetto di “Rifunzionalizzazione del Parco della Musica e del Teatro Lirico di Cagliari - Internazionalizzazione e innovazione delle produzioni anche per la valorizzazione turistico-culturale degli attrattori territoriali” è oggetto di un accordo quadro sottoscritto tra la Regione Autonoma della Sardegna, il Comune di Cagliari, la Città Metropolitana di Cagliari, la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari e il Conservatorio statale di musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” del capoluogo sardo. Il progetto è finanziato con risorse pari a 4 milioni e 700mila euro, nell’ambito del Piano d’Azione Coesione e istituzione dell’Azione “Progetti strategici di rilevanza regionale”. Si tratta di una vera e propria cittadella della musica capace di ospitare 5mila spettatori all’interno di una parco dotato di servizi e caratterizzato da una piazza con lastricato marmoreo, aree verdi attraversate da un corso d’acqua artificiale, ponti lignei, fontane con giochi d’acqua, diffusione musicale e una passeggiata coperta. Auguri!

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