MUSICA RELIGIOSA/ Pasqua,
Bach: la drammatica Passione di Pappano
L’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia propone musica religiosa per il periodo pasquale.
Quest'anno viene eseguita La Passione Secondo San Giovanni di Bach. GIUSEPPE PENNISI
15 aprile
2017 Giuseppe Pennisi
Foto di Musacchio e Iannello
Correttamente,
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone musica religiosa per il periodo
pasquale. Quest’anno del 13 al 15 aprile viene eseguita La Passione Secondo San
Giovanni di Johann Sebastian Bach, con la direzione di Antonio Pappano ed un
cast stellare di specialisti del repertorio barocco, tutti noti al pubblico
romano Lucy Crowe (nel cast del Magnificat a Santa Cecilia del febbraio 2014),
il mezzosoprano-contralto svedese Ann Hallenberg che nel 2013, sempre con
Pappano sul podio delle compagini ceciliane, si è esibita nella Passione
secondo Matteo, Christian Gerhaher ha partecipato a recenti produzioni
dell’Accademia (interpretando i Lieder di Mahler nel 2011), nonché Roderick
Williams (che interpreta Gesù) ha fatto parte del cast del Peter Grimes di
Britten. Il tenore lirico Andrew Staples, nell’impervio ruolo dell’Evangelista,
credo, sia nuovo ai concerti di Santa Cecilia; il suo debutto è stato
strepitoso.
Delle varie
Passioni di Bach (l’altra più conosciuta è quella Secondo San Matteo, mentre è
ora appurato che non gli appartiene quella Secondo San Luca a lungo
attribuitigli e ci sono dubbio che sia interamente sua quella del periodo di
Weimar), questa Secondo San Giovanni è stata eseguita una ventina di volte (dal
1950) nelle stagioni concertistiche di Santa Cecilia.
Era stata
concepita per la funzione del Venerdì Stato del 1724. Si dovette cambiare
Chiesa di esecuzione quasi all’ultimo momento e lo stesso Bach la
rimaneggiò più volte sino alla metà del 1745 o giù di lì. Oggi viene
normalmente eseguita una ‘versione di riferimento’ che utilizza la versione
originaria del 1724 con interpolazioni di quelle successive. Bach segue
fedelmente il capitolo 18 e 19 del Vangelo Secondo San Giovanni della Bibbia
luterana, aggiungendo un breve passaggio del Vangelo Secondo San Matteo. Il
lavoro è concepito per essere eseguito nel corso di una funzione religiosa, con
uno stacco tra la prima e la seconda parte per l’omelia. Quindi, richiede un
organico relativo piccolo in cui si rinvengono strumenti (come i flauti
traversi, il liuto, la viola da gamba e la viola d’amore , nonché il basso
continuo), allora quasi non più utilizzati, un coro non vastissimo ed un numero
limitato di solisti, alcuni dei quali in più ruoli.
Inoltre è
stata concepita in una Chiesa di non grandi dimensioni, come sono quelle
luterane.
Nell’immensa
Sala Santa Cecilia (3000 posti), l’orchestra è situata al centro del
palcoscenico e l’esecuzione è rigorosamente concertistica (non con proiezioni,
costumi ed interpretazione attoriale come quella a cura di Pippo Bono sul
palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo, dal 27 al 29 aprile.
Pappano
viene dal teatro d’opera ed è direttore musicale dalla Royal Opera House di
Londra. Quindi anche se i cantati sono in smoking ed abito da sera, non c’è
azione scenica, la sua direzione infonde un forte senso drammatico alla
partitura, specialmente nella sequenza del processo .
Magnifico il
coro (diretto da Ciro Visco) . Diventa, con l’Evangelista, uno dei due
protagonisti principali di chor (come partecipante all’azione) e di choral
(come momento di commento e di riflessione)
Andrea
Staples ha svolto brillantemente il ruolo dell’Evangelista, Roderick
Williams quello di Gesù , Christian Gerhaher ha preso le vesti sia di Pietro e
di Pilato. Il soprano lirico Lucy Crowe ed il mezzo –alto Ann Hallenberg le
numerose arie per voci femminili.
Grande
successo.
LA DRAMMATICA PASSIONE
DI PAPPANO
Giuseppe
Pennisi
Correttamente,
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone musica religiosa per il periodo
pasquale. Quest’anno del 13 al 15 aprile viene eseguita La Passione Secondo San Giovanni di Johann Sebastian Bach, con la
direzione di Antonio Pappano ed un cast stellare di specialisti del repertorio
barocco, tutti noti al pubblico romano
Lucy Crowe (nel cast del Magnificat a
Santa Cecilia del febbraio 2014) , il mezzosoprano- contralto svedese Ann Hallenberg che nel
2013, sempre con Pappano sul podio delle compagini ceciliane, si è esibita
nella Passione secondo Matteo ,
Christian Gerhaher ha
partecipato a recenti produzioni dell’Accademia (interpretando i Lieder
di Mahler nel 2011) , nonché Roderick
Williams (che interpreta Gesù) ha fatto parte del cast del Peter
Grimes di Britten. Il tenore lirico Andrew Staples, nell’impervio ruolo
dell’Evangelista, credo, sia nuovo ai concerti di Santa Cecilia; il suo debutto
è stato strepitoso.
Delle varie Passioni di Bach (l’altra più conosciuta
è quella Secondo San Matteo, mentre è
ora appurato che non gli appartiene quella Secondo
San Luca a lungo attribuitigli e ci sono dubbio che sia interamente sua
quella del periodo di Weimar) , questa Secondo
San Giovanni è stata eseguita una ventina di volte (dal 1950) nelle
stagioni concertistiche di Santa Cecilia.
Era stata
concepita per la funzione del Venerdì Stato del 1724 . Si dovette cambiare
Chiesa di esecuzione quasi all’ultimo momento e
lo stesso Bach la rimaneggiò più volte sino alla metà del 1745 o giù di
lì. Oggi viene normalmente eseguita una ‘versione di riferimento’ che utilizza
la versione originaria del 1724 con interpolazioni di quelle successive. Bach
segue fedelmente i capitolo 18 e 19 del Vangelo
Secondo San Giovanni della Bibbia luterana, aggiungendo un breve passaggio
del Vangelo Secondo San Matteo. Il
lavoro è concepito per essere eseguito nel corso di una funzione religiosa, con
uno stacco tra la prima e la seconda parte per l’omelia. Quindi, richiede un
organico relativo piccolo in cui si rinvengono strumenti (come i flauti
traversi, il liuto, la viola da gamba e la viola d’amore , nonché il basso
continuo), allora quasi non più utilizzati, un coro non vastissimo ed un numero
limitato di solisti, alcuni dei quali in più ruoli. Inoltre , è stata
concepita in una Chiesa di non grandi
dimensioni, come sono quelle luterane.
Nell’immensa
Sala Santa Cecilia (3000 posti) , l’orchestra è situata al centro del
palcoscenico e l’esecuzione è rigorosamente concertistica (non con proiezioni,
costumi ed interpretazione attoriale come quella a cura di Pippo Bono sul palcoscenico del Teatro Massimo di
Palermo, dal 27 al 29 aprile.
Pappano viene
dal teatro d’opera ed è direttore musicale dalla Royal Opera House di Londra.
Quindi anche se i cantati sono in smoking ed abito da sera, non c’è azione
scenica, la sua direzione infonde un forte senso drammatico alla partitura,
specialmente nella sequenza del processo .
Magnifico il coro (diretto
da Ciro Visco) . Diventa, con l’Evangelista, uno dei due protagonisti
principali di chor (come partecipante all’azione) e di choral (come
momento di commento e di riflessione)
Andrea Staples ha
svolto brillantemente il ruolo dell’Evangelista,
Roderick Williams quello di Gesù , Christian Gerhaher ha preso le vesti sia di Pietro
e di Pilato. Il soprano lirico Lucy Crowe ed il mezzo –alto Ann Hallenberg le
numerose arie per voci femminili.
Grande successo.
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