Macbeth a Palermo
gennaio 24,
2017 Giuseppe Pennisi
Il 21
gennaio il Teatro Massimo di Palermo era stracolmo; in platea erano aggiunte
sedie, i cinque ordini di palchi ed il loggione erano pienissimo.
Il 21
gennaio il Teatro Massimo di Palermo era stracolmo; in platea erano aggiunte
sedie, i cinque ordini di palchi ed il loggione erano pienissimo. Segno, da un
lato, che il teatro ha ritrovato un rapporto con la città grazie ad una
programma eclettica non solo di opera e balletti, ma anche di spettacoli per
bambini, concerti, musical e musica contemporanea. Indicazione da un altro, del
suolo svolto a Palermo da Emma Dante, regista dello spettacolo, la cui
compagnia teatrale al limite dello sperimentale – si base essenzialmente sul
‘teatro del corpo’ – ha lavorato con gli artisti del ‘Massimo’, specialmente
nelle scene delle streghe.
L’opera
inaugurale era Macbeth nell’edizione considerata dal compositore ‘definitiva’.
E’ versione detta ‘di Parigi’ del 1856 come richiedeva l’Opéra aveva anche due
balletti. Il Massimo, con il terzo anno con il bilancio in attivo: nel teatro
pienissimo, c’erano una cinquantina di giornalisti tra italiani e straniero,
segno di voler dare massimo risonanza esterna ad uno spettacolo che ambisce a
confermare la fondazione tra le maggiori in Italia, tanto più che vedrà anche a
Torino, allo Sferisterio ed al Festival di Edimburgo. Dato che si vocifera di
una riduzione del numero delle fondazioni liriche, il livello dello qualità
dello spettacolo è di grande importanza per il Massimo.
Emma Dante
ambienta la vicenda in un contesto atemporale e stilizzato non nelle nebbie del
medio evo scozzese. Il rosso ed il nero, simboli del potere, sono i colori
domanti con attrezzeria d’oro e corone anche esse d’oro che caratterizzano il
Palazzo Reale. Anche la battaglia finale è stilizzata, mettendo in risalto la
tragedia della coppia pluriomicida per un potere effimero e su cui nulla viene
costruito. Grande rilievo invece alle streghe, sempre incinta (a cui Lady
Macbeth ha rinunciato per brama di potere) e continuamente ingravidate da
fauni. Il gruppo è numerosissimo ed Emma Dante utilizza, oltre alla sua
compagnia, gli allievi della scuola dei mestieri dello spettacolo del teatro
Biondo di Palermo.
Ammalato
Luca Salsi, che avrebbe dovuto essere il protagonista, il ruolo è stato
affidato a Giuseppe Altomare, il quale, da un lato, ha salvato lo spettacolo,
ma da un altro (anche forse a ragione di nervosismo per la serata inaugurale),
non è parso del livello richiesto. Il ruolo della Lady è scritto per un soprano
‘anfibio’, in grado di ascendere ad un registro altissimo ed a discendere ad
uno bassissimo. Tra i soprani, eccelse Maria Callas e tra i mezzo soprano
Shirley Verrett. Anna Pirozzi è un ottimo soprano drammatico e scene facilmente
a registri molto bassi ma ha difficoltà con la coloratura. Emerge il Malcolm di
Pierattelli (in tenore venticinquenne di cui in futuro si parlerà molto’. Molo
buono il Banquo di Marko Mimica. Di buon livello gli altri.
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