La politica tributaria di Donald Trump
Sulla stampa italiana si sono letti numerosi
accenni, confusi e contraddittori, sulla politica tributaria che il nuovo
Presidente degli Stati Uniti e il nuovo Congresso Usa intendono attuare. A tal
riguardo è bene scaricarsi online e leggere con attenzione il lavoro appena
pubblicato da David A. Weisbach: “A Guide to the GOP Tax Plan. The Way to a Better Way” (University of Chicago, Coase
Sandor Institute for Law and Economics Research, Paper No. 788).
Si apprende infatti come la riforma tributaria (A
Better Way) presentata dal Presidente della Commissione Finanze e Tesoro
della Camera dei Rappresentati Ken Brady e dal Presidente della Camera Paul
Rayan sarebbe, se attuata, la più completa dal varo dell’imposta sul reddito
nel 1913. Riguarda in gran misura le imposte sulle aziende con l’abolizione
delle imposte sui nuovi investimenti e delle detrazioni per spese al netto
degli interessi, con eliminazione di imposte e tasse del reddito da vendite
all’estero (ma tassando le importazioni a valore di mercato). I redditi da
capitale verrebbero tassati ad aliquote pari alla metà dei redditi delle
persone fisiche. Verrebbero poi abolite le tasse di successione sulla proprietà
immobiliare trasmesse ad alcune categorie di eredi diretti come i figli ed i
nipoti. La tassazione e l’imposizione si sposteranno infine gradualmente verso
l’introduzione di un’imposta sul valore aggiunto analoga all’Iva europea.
Il documento riassume il lungo percorso per
giungere alla formulazione ora completa e che riprende il programma di riforma
tributaria allestito nel 2005 dalla Commissione di Esperti nominata da Bush (Growth
and Investment Tax), il cui punto centrale era la riduzione dei redditi
delle persone fisiche e giuridiche così come l’introduzione dell’Iva.
Restano ancora aperti diversi problemi: a) il
disegno complesso dell’imposizione sulle imprese; b) le aliquote relative per
imprese, partnerships, reddito da lavoro e imposte sul reddito da lavoro e da
capitale delle persone fisiche; c) la tassazione internazionale ; d)
l’imposizione su istituzioni e strumenti finanziari; e) la tassazione di
fusioni ed incorporazioni aziendali; f) il differimento delle imposte sul
reddito da capitale delle persone fisiche; g) i problemi collegati alla base
tributaria delle persone fisiche come la deduzione sui mutui edilizi; f) la
transizione dal sistema attuale al nuovo. Alcuni di questi possono essere
facilmente risolti, altri sono più complessi e richiederanno mediazioni e
compromessi. Tuttavia, il tracciato è chiaro.
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