sabato 7 gennaio 2017

Capodanno con “Il Pipistrello” in Avvenire 8 gennaio



Classica.
Capodanno con “Il Pipistrello”
GIUSEPPE PENNISI
Le due maggiori istituzioni musicali romane iniziano il 2017 con due produzioni molto differenti del medesimo lavoro: Il Pipistrello di Johann Strauss jr. Al Teatro dell’Opera, fino a oggi (poi va a Parigi) viene proposta la versione in forma di balletto creata da Roland Petit alla fine degli anni 70. All’Accademia di Santa Cecilia è andata in scena dal 5 al 7 gennaio, in forma di concerto, con il secondo e terzo atto compattati e interpolati con altra musica dell’epoca. Chi è più fedele? Il Pipistrello al Teatro dell’Opera è puro Roland Petit: un balletto di gran classe in cui viene modificato il libretto dell’operetta straussiana e adattata la partitura, velando lo spettacolo di una “leggera malinconia” per il tempo- che-fu. È uno spettacolo raffinato ed elegante. Oltre ai protagonisti (MariaYakovieva, Friedmann Vogel, Antonello Mastrangelo, Annalisa Cianci, Alessandro Rende), il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e l’orchestra diretta da David Garforth danno una magnifica prova.
Più vicina all’allegria di Strauss, la versione della Santa Cecilia. Cantata in originale, con un narratore (Neri Marcorè), l’orchestra diretta dal giovane Gustavo Gimeno, il coro guidato da Ciro Visco e sei straordinari interpreti (Markus Werba, Silvana Dussmann, Michaela Selinger, Jochen Kupfer, Sofia Fomina e Massimo Simeoli) lo spettacolo è una bottiglia di champagne piena di bollicine divertenti.
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Teatro dell’Opera e Santa Cecilia aprono il 2017 con lo stesso titolo di Strauss Ma uno è un balletto, l’altro un concerto
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