mercoledì 6 luglio 2016

La piccola Jesi lancia il Festival Pegolesi Spontini (mentre il riparto del Fus è in tribunale) in Formiche 6 luglio



La piccola Jesi lancia il Festival Pegolesi Spontini (mentre il riparto del Fus è in tribunale)

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La piccola Jesi lancia il Festival Pegolesi Spontini (mentre il riparto del Fus è in tribunale)
L'articolo di Giuseppe Pennisi
Come è noto, da qualche giorno il decreto di riparto del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) viaggia nei tribunali. Il Tar del Lazio, a cui si erano appellate alcune organizzazioni che riteneva di essere stata ingiustamente trattati, lo ha dichiarato illegittimo, il ministro Dario Franceschini si è rivolto al Consiglio di Stato che ha “sospeso” l’applicazione della sentenza del Tar Nel frattempo tutto è per aria, in una grande confusione.
Tuttavia, in questo marasma, l’azienda artistica della piccola Jesi (40.000 abitanti) ha innescato la quarta ed ha annunciato un festival Pegolesi Spontini, low cost ma di grande interesse, una stagione lirica tagliata su misura ai gusti del territorio ed anche la riscoperta di partiture importanti di Spontini.
Andiamo con ordine. Il Festival si svolgerà nell’arco di tutto il mese di settembre, ma specialmente nei fine settimana. Il suo fil rouge è un viaggio in musica dal XII secolo ai giorni nostri attraverso l’albero genealogico di Federico II, con 15 appuntamenti d’opera, concerti, spettacoli. Inaugura il festival una festa teatrale firmata dal regista italo-belga Franco Dragone – uno dei più grandi show maker del mondo – nella piazza di Jesi, dove secondo la tradizione Costanza D’Altavilla diede alla luce l’imperatore svevo e dove tra qualche mese si aprirà il Museo Federico II “Stupor Mundi”.
Lo stesso Franco Dragone condurrà un workshop teatrale sui Carmina Burana di Carl Orff. Tra gli eventi, una nuova produzione de Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di San Guglielmo Duca d’Aquitania di Giovanni Battista Pergolesi diretta da Christophe Rousset e con Les Talens Lyriques; una nuova produzione del Re Enzo di Ottorino Respighi; un “Salotto Agnese” con pagine dall’Agnes von Hohenstaufen di Gaspare Spontini nell’edizione italiana voluta nel 1954 da Francesco Siciliani, il grande organizzatore musicale scomparso 20 anni fa. Il tema del festival è nel titolo “Vento di Soave – Papi, Imperatori, armi e amori sotto l’Aquila sveva”, con la citazione dal Paradiso della Divina Commedia di Dante che dichiara l’omaggio alla stirpe degli Hohenstaufen, alla quale appartenne Federico II. Percorrendo l’albero genealogico di Federico, spettacoli e concerti evocano i personaggi della sua famiglia: suo padre Enrico VI è tra i protagonisti di Agnes von Hohenstaufen, il capolavoro di Spontini; sua madre Costanza d’Altavilla “che del secondo vento di Soave / generò ‘l terzo e l’ultima possanza” si racconta ne “Il volo dell’aquila”; a suo nonno Ruggero II riportano le liturgie per la Cappella reale di Sicilia e la vicenda di San Guglielmo, Duca d’Aquitania che sostiene l’Antipapa Anacleto II contro il legittimo Papa Innocenzo I. Suo figlio Enzo è il protagonista della giovanile opera di Respighi; l’altro figlio Manfredi appare, insieme con un’ipotetica sorella di madre musulmana, in La Saracena, libretto incompiuto di Wagner.
Teatri storici, piazze, chiese, chiostri ed eremi si riempiranno di musica, in un viaggio che copre lo spazio temporale tra il XII secolo e i giorni nostri: il repertorio sacro e profano dei secoli XII e XIII sotto gli alberi di Serra de’ Conti e di Castelbellino, i capolavori pergolesiani nel settecentesco Teatro Pergolesi a Jesi e sotto le volte della Basilica di Loreto, le pagine dell’Agnese – nell’edizione italiana voluta nel 1954 da Francesco Siciliani, il grande organizzatore musicale scomparso 20 anni fa – nel cortile della casa di Spontini nella natia Maiolati, il Re Enzo di Respighi nell’elegante architettura della chiesa di San Floriano oggi Teatro Moriconi, La Saracina di Wagner – divenuta cunto di pupari siciliani – nel bellissimo teatro di Montecarotto, “Il volo dell’aquila” nella piazza jesina dove l’imperatore è nato e dove si attende l’inaugurazione del nuovo museo dedicato a lui. Per i dettagli si suggerisce di leggere il sito della Fondazione.
In sinergia con il Teatro delle Muse di Ancona, la stagione lirica presenta ben sei titoli, tutti in coproduzione, con altri teatri. Alcuni seguono le indicazioni del territori a favore di opere popolari (Lucia di Lammermoor, Traviata, Tosca, il dittico Cavelleria e Pagliacci) ma ci sono due rarità: Adelson e Saliei di Bellini (in coproduzione con il Teatro Massimo Bellini di Catania) e La Scuola dei Golosi di Salieri (in coproduzione con il Teatro Marrucini di Chieti, il Teatro Salieri di Legnano ed il Teatro Comunale di Belluno). Roba per palati fini.
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ursula-dursel-e-luk-lemmens-mostrano-le-partiture_foto-david-legreve
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Veniamo infine all’eccezionale ritrovamento nella Biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene (Belgio) di quattro manoscritti autografi di Gaspare Spontini, relativi a partiture ritenute scomparse. Si tratta di tre opere e una cantata, il melodramma buffo Il quadro parlante del 1800, il dramma giocoso Il Geloso e l’audace del 1801 (Palermo), la farsa giocosa Le metamorfosi di Pasquale Ossia Farsa del 1802 (Roma) e la cantata L’Eccelsa gara del 1806 (Parigi).
L’eccezionale ritrovamento è stato presentato il 27 giugno alla stampa, nel Castello d’Ursel, dalla Contessa Ursula d’Ursel, dai ricercatori della biblioteca del Conservatorio Reale di Anversa e dal deputato federale Luk Lemmens. Le quattro partiture erano considerate perdute, ed il loro ritrovamento – è stato detto – “potrebbe colmare una lacuna nella biografia e nella produzione artistica di Spontini”, soprattutto perché si tratta di opere di un “meno documentato, ma cruciale periodo della vita del compositore”. Si pensa che i manoscritti nella biblioteca ducale del Castello d’Ursel siano giunti attraverso gli eredi di Celeste Erard, moglie di Gaspare Spontini. Sabine Franquet de Franqueville, moglie del duca Roberto d’Ursel (1873-1955), discendente sul lato della madre dalla dinastia Erard, potrebbe essere entrata in possesso delle partiture. I ricercatori del Conservatorio Reale di Anversa stanno studiano le partiture in vista di esecuzioni e registrazioni ed hanno contattato nelle scorse settimane l’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini, William Graziosi, chiedendo la collaborazione dell’azienda culturale di Jesi dopo aver visto il dvd de “La fuga in maschera” di Spontini allestita al Teatro Pergolesi nel 2012. La Fondazione Pergolesi Spontini si conferma dunque punto di riferimento della musicologia internazionale grazie ad una intensa attività volta a valorizzare l’opera di Gaspare Spontini e di Giovanni Battista Pergolesi, attraverso la ricerca (grazie ai Comitati di Studi intitolati ai due autori), la realizzazione di edizioni critiche delle partiture, la messa in scena delle opere (nel Festival Pergolesi Spontini, in Italia e all’estero), e la registrazione di dvd per prestigiose etichette discografiche.

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