martedì 19 luglio 2016

Doppio compromesso per le banche in forte difficoltà in Avvenire 20 luglio



Doppio compromesso per le banche in forte difficoltà
È a portata di mano l’ipotesi di un compromesso tra Italia e Ue per le banche in difficoltà, al fine di facilitare la loro ricapitalizzazione anche con il supporto pubblico, e limitare le perdite agli investitori, specialmente ai piccoli azionisti e ai detentori di obbligazioni subordinate. È auspicabile che si giunga ad un’intesa tra le parti interessate prima del 29 luglio, data alla quale l’Autorità bancaria europea (Eba), presieduta da Andrea Enria, diffonderà i risultati degli stress test.
Sotto il profilo tecnico-giuridico, le difficoltà non sono insormontabili. Anche i cosiddetti 'falchi' dei Paesi nordici temono che l’eventuale collasso di alcune banche italiane potrebbe avere ripercussione sistemiche sul resto d’Europa, pure a ragione delle difficoltà di istituti come Deutsche Bank. La natura dei problemi è differente. Le banche italiane sono alle prese con una vera e propria montagna di crediti inesigibili, per anni portati in bilancio al loro valore nominale (non a una stima di mercato). Deutsche Bank e altri grandi istituti europei hanno invece in cassaforte un eccesso di strumenti derivati, il cui valore di mercato è altamente fluttuante. La combinazione dei due gruppi di problemi rende il sistema finanziario europeo molto fragile. La Brexit aggrava questi nodi.
Il compromesso su cui si sta lavorando consisterebbe nel consentire, per un periodo limitato, garanzie pubbliche per aumenti di capitale preventivi (ossia mirati a prevenire collassi di questo o quell’istituto). Il nodo principale è che numerosi governi e forze politiche Ue non hanno fiducia nella capacità dell’Italia – con un alto debito pubblico e con un governo indebolito dalle recenti elezioni amministrative – di attuare in tempi rapidi un adeguato consolidamento di finanza pubblica (riduzione sia dello stock di debito sia del deficit di bilancio) tale da raggiungere la stabilità finanziaria indispensabile per il risanamento bancario.
È a questo fine che sei docenti della School of European Political Economy (Carlo Bastasin, Lorenzo Bini Smaghi, Marcello Messori, Stefano Micossi, Fabrizio Saccomanni, e Gianni Toniolo) hanno rivolto e diffuso on line un appello alle forze politiche per un «compromesso storico» interno mirato a stabilizzare e ridurre lo stock di debito pubblico e a ridurlo «per porlo su un percorso sostenibile », nonché ad andare verso l’equilibrio di bilancio, chiunque sia al governo nei prossimi anni. Il «compromesso storico» interno rafforzerebbe la credibilità dell’Italia e agevolerebbe un accordo con le autorità europee. La soluzione, quindi, si appoggerebbe su un «doppio compromesso». Sino ad ora non sembra ci sia stata una reazione delle forze politiche. Ciò non accelera l’intesa tra Italia e Ue.
Giuseppe Pennisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright © Avvenire
Powered by TECNAVIA

Nessun commento: