IL CASO/ Si
chiude con la fuga di Muti la stagione dell'Opera di Roma
Pubblicazione: martedì 23 settembre 2014
Maria Kochetkova
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NEWS Musica
Il Teatro dell’Opera di Roma Capitale, dopo scioperi
estivi che hanno turbato la stagione alle Terme di Caracalla, ha effettuato
quella che è parsa una svolta: il 19 settembre su 318 votanti (534
avevano diritto al voto ma circa il quaranta per cento ha deciso di non
partecipare), 305 si sono espressi favorevolmente riguardo al piano industriale
(e programma di risanamento della finanza aziendale) presentato da
Sovrintendente Carlo Fuortes, sei i contrari , quattro le schede bianche e tre
quelle nulle. Si allontana, quindi, lo spettro della liquidazione della
fondazione.
Ma che la situazione non sia così chiara è dimostrata
dalle dimissioni il 21 settembre del Maestro Riccardo Muti e in effetti dalla
sua decisione di non rimettere piede in teatro. Un quaranta per cento di non
partecipazione al referendum vuol dire che ‘la guerriglia’ continua. Anche
esponenti dei sindacati più combattivi hanno affermato di volere che continui
la collaborazione di Muti ma hanno minacciato, non molti mesi fa, scioperi in
occasione di Manon Lescaut e durante la tournée in Giappone.
Nel contempo , la stagione 2013-2014 termina
apparentemente a ciel sereno con due produzioni importanti (Cenerentola di
Prokofiev e Rigoletto di Verdi) e quella 2014-2015 apre il 27 novembre
sotto i migliori auspici (con Aida diretta da Riccardo Muti e con un
grande cast internazionale). E’ una svolta tanto più importante anche in quanto
alcuni teatri del nord (con l’eccezione della Fenice) sembrano essere nel vero
e proprio caos.
La ripresa autunnale inizia con un classico della
danza, un capolavoro musicale riapre il sipario del Teatro Costanzi riportando
in scena il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma: giovedì 25 settembre (ore 20)
andrà in scena la Cenerentola di Sergej Prokofiev con la coreografia di
Derek Deane; l’Orchestra del Teatro dell’Opera sarà diretta da Nir Kabaretti. “In
tutte le mie coreografie, ma particolarmente per Cenerentola –
spiega il coreografo inglese – la prima ispirazione arriva dalla musica.
Prokofiev narra in modo chiarissimo la storia e questo è estremamente
stimolante per un coreografo: i personaggi sono molti, diversi tra loro e
ognuno di essi ha un tema particolare. La varietà musicale rende il balletto
particolarmente godibile”.
La prima a calzare la misteriosa scarpetta sarà Maria
Kochetkova (25, 26 e 27 settembre), apprezzatissima artista, attualmente
Principal Dancer del San Francisco Ballet. Poi Alessia Gay (28 e 30 settembre,
1 e 2 ottobre) e Letizia Giuliani (3, 4 e 5 ottobre). Nel ruolo del Principe
sono attesi Giuseppe Picone (25, 26 e 27 settembre; 3, 4 e 5 ottobre) e
Alessandro Macario (28 e 30 settembre), di recente applauditi dal pubblico
capitolino in altri due grandi balletti russi: ne Il lago dei cigni il
primo, ne La bella addormentata il secondo. Nello stesso ruolo vedremo
anche Caludio Cocino (1 e 2 ottobre). Interpreti della Madrina Alessandra Amato
(25, 26 e 27 settembre; 3, 4 e ottobre), Marianna Suriano (28 e 30 settembre) e
Cristina Saso (1 e 2 ottobre). Le dispettose Sorellastre saranno Annalisa
Cianci e Viviana Melandri (25, 26, e 27 settembre, 1 e 2 ottobre); Cristina
Mirigliano e Giovanna Pisani (28 e 30 settembre); Roberta Paparella e Alessia
Gay (3, 4 e 5 ottobre). L’allestimento del Teatro dell’Opera vede le scene di
Michele Della Cioppa e i costumi di David Walker.
Il balletto, che segue fedelmente la fiaba di Charles
Perrault (a differenza dell’opera di Rossini dallo stesso titolo) andò in scena
al Bolshoi il 25 novembre 1945 , quasi per indicare che terminata ‘la grande
guerra patriottica’ si poteva di nuovo cominciare a sognare ‘Ciò che più mi
premeva di rendere con la musica di "Cenerentola" – spiegò
il compositore – era l'amore poetico tra lei ed il principe, la nascita
ed il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di
un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanga indifferente alla
sventura e alla gioia. Ho composto Cenerentola nel solco della tradizione del
balletto classico russo’
E’, quindi, una favola che diventa un inno alla pace.
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