sabato 27 settembre 2014

La religione come base dello sviluppo autentico per la buona occupazione in Avvenire 28 settembre



Lo scenario

La religione come base dello sviluppo autentico per la buona occupazione


GIUSEPPE PENNISI
M
entre il Parlamento inizia a discutere la riforma dei rapporti di lavoro e i leader europei si preparano a riunirsi a Milano per discutere di occupazione, la si­tuazione del lavoro – lo sappiamo – è drammatica nell’Euro­zona e ancora di più in Italia. Secondo le stime più recenti del Fondo monetario, nel nostro Paese il tasso di disoccupazione, ora al 12,6%, potrebbe superare il 13%. L’Italia ha anche la più alta quota di Neet (giovani tra i 15 ed i 29 anni che non stu­diano e non lavorano) in Europa. Inoltre, tra il 2000 ed il 2012 il costo del lavoro per unità di prodotto è aumentato da noi del 2,5% mentre in Germania, Stati Uniti e Giappone è dimi­nuito rispettivamente dello 0,5%, dell’1,5% e del 2,8%. Dopo Grecia, Francia e Belgio siamo lo Stato Ue con il più alto 'cu­neo fiscale e contributivo' per una famiglia tipo di un lavora­tore con coniuge e due figli a carico. Si potrebbe continuare... La questione di fondo è come uscirne, come rimettersi sulla strada della crescita, l’unica che può assicurare non solo oc­cupazione ma anche e soprattutto 'buona' occupazione. Nel 1993 l’allora presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi pubblicò, con Il Mu­lino, Un Metodo per Gover­nare, testo che individua nella 'concertazione' il me­todo da seguire, alternativo a quello della consociazio­ne di interessi particolaristi­ci. Allora la situazione era meno difficile di quella at­tuale e il progetto dell’euro dava un orizzonte di svilup­po.

In questi giorni esce, per i ti­pi del Cnel, un volume che raccoglie una selezione dei discorsi pronunciati da Antonio Marzano nei circa dieci anni in cui ne è stato il presidente. Il volume è organizzato per temi (dall’e­conomia reale, all’economia dei settori, dalle banche ed alla finanza alla politica del lavoro, all’economia delle idee, alla qualità della vita). Rappresenta una testimonianza importan­te di quanto realizzato (e quanto in cantiere) in questi dieci an­ni, e nella parte finale, dedicata alla 'concertazione' ed al 'dia­logo sociale' si riallaccia al metodo indicato da Ciampi ma ri­chiama esplicitamente i grandi discorsi su questi temi di Be­nedetto XVI. La 'concertazione' ed il 'dialogo sociale' sono essenziali per la crescita – come sostenuto, allora, da Ciampi – ma sufficienti. Per Marzano, che si definisce 'cattolico libe­rale' e che è entrato in attività politica dopo decenni in cui è stato professore di politica economica, occorre interrogarsi, co­me fatto da Benedetto XVI nel discorso tenuto a Westminster il 17 settembre 2010, su quale sia il fondamento etico per le scel­te pubbliche, e quindi sulla morale della politica. Se la 'con­certazione' di Ciampi restava rigorosamente laica, nel 'dia­logo sociale' proposto da Marzano «Religione e Ragione han­no bisogno l’una dell’altra». E la religione ha un ruolo essen­ziale nella scoperta di principi morali oggettivi. Solo «l’unio­ne delle due intelligenze, quella delle 'cose' e quella della 'Fe­de', oggi può darci un po’ di chiarore, pur nell’oscurità del vi­vere di questo secolo». Alla prospettiva (non sappiamo se man­tenuta) di una crescita grazie all’integrazione europea (Ciam­pi), viene contrapposta quella di uno sviluppo inclusivo in cui la religione ha un ruolo fondamentale nell’indicare la strada. Il libro apre un dibattito forse scomodo a molti ma che non può essere eluso.

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Il presidente del Cnel suggerisce una strada per andare oltre i concetti di concertazione e dialogo sociale

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