Lo scenario
La religione come base dello sviluppo autentico per la buona occupazione
La religione come base dello sviluppo autentico per la buona occupazione
GIUSEPPE PENNISI
Mentre il Parlamento inizia a discutere la riforma dei rapporti di lavoro e i leader europei si preparano a riunirsi a Milano per discutere di occupazione, la situazione del lavoro – lo sappiamo – è drammatica nell’Eurozona e ancora di più in Italia. Secondo le stime più recenti del Fondo monetario, nel nostro Paese il tasso di disoccupazione, ora al 12,6%, potrebbe superare il 13%. L’Italia ha anche la più alta quota di Neet (giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano) in Europa. Inoltre, tra il 2000 ed il 2012 il costo del lavoro per unità di prodotto è aumentato da noi del 2,5% mentre in Germania, Stati Uniti e Giappone è diminuito rispettivamente dello 0,5%, dell’1,5% e del 2,8%. Dopo Grecia, Francia e Belgio siamo lo Stato Ue con il più alto 'cuneo fiscale e contributivo' per una famiglia tipo di un lavoratore con coniuge e due figli a carico. Si potrebbe continuare... La questione di fondo è come uscirne, come rimettersi sulla strada della crescita, l’unica che può assicurare non solo occupazione ma anche e soprattutto 'buona' occupazione. Nel 1993 l’allora presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi pubblicò, con Il Mulino, Un Metodo per Governare, testo che individua nella 'concertazione' il metodo da seguire, alternativo a quello della consociazione di interessi particolaristici. Allora la situazione era meno difficile di quella attuale e il progetto dell’euro dava un orizzonte di sviluppo.
In questi giorni esce, per i tipi del Cnel, un volume che raccoglie una selezione dei discorsi pronunciati da Antonio Marzano nei circa dieci anni in cui ne è stato il presidente. Il volume è organizzato per temi (dall’economia reale, all’economia dei settori, dalle banche ed alla finanza alla politica del lavoro, all’economia delle idee, alla qualità della vita). Rappresenta una testimonianza importante di quanto realizzato (e quanto in cantiere) in questi dieci anni, e nella parte finale, dedicata alla 'concertazione' ed al 'dialogo sociale' si riallaccia al metodo indicato da Ciampi ma richiama esplicitamente i grandi discorsi su questi temi di Benedetto XVI. La 'concertazione' ed il 'dialogo sociale' sono essenziali per la crescita – come sostenuto, allora, da Ciampi – ma sufficienti. Per Marzano, che si definisce 'cattolico liberale' e che è entrato in attività politica dopo decenni in cui è stato professore di politica economica, occorre interrogarsi, come fatto da Benedetto XVI nel discorso tenuto a Westminster il 17 settembre 2010, su quale sia il fondamento etico per le scelte pubbliche, e quindi sulla morale della politica. Se la 'concertazione' di Ciampi restava rigorosamente laica, nel 'dialogo sociale' proposto da Marzano «Religione e Ragione hanno bisogno l’una dell’altra». E la religione ha un ruolo essenziale nella scoperta di principi morali oggettivi. Solo «l’unione delle due intelligenze, quella delle 'cose' e quella della 'Fede', oggi può darci un po’ di chiarore, pur nell’oscurità del vivere di questo secolo». Alla prospettiva (non sappiamo se mantenuta) di una crescita grazie all’integrazione europea (Ciampi), viene contrapposta quella di uno sviluppo inclusivo in cui la religione ha un ruolo fondamentale nell’indicare la strada. Il libro apre un dibattito forse scomodo a molti ma che non può essere eluso.
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Il presidente del Cnel suggerisce una strada per andare oltre i concetti di concertazione e dialogo sociale
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