martedì 31 gennaio 2012

L’AIDA A PARMA MENTRE TREMANO TERRA E LOGGIONE In Il Riformista 1 febbraio

L’AIDA A PARMA MENTRE TREMANO TERRA E LOGGIONE
Beckmesser
Ci sono almeno quattro buone ragioni per occuparsi dell’”Aida” che ha debuttato a Parma la sera del 27 gennaio. E’ una coproduzione di tre tra i maggiori “teatri di tradizione” emiliani (Parma, Modena, Reggio Emilia) in linea con quanto auspicato più volte da questa testata (da ultimo nell’analisi sulla situazione finanziaria dei teatri lirici su “Il Riformista” del 15 gennaio) e viaggia sino ad aprile. Riprende un bell’allestimento di Alberto Fassini con scene di Mauro Carosi piene di riferimenti all’ Oriente “visionario” di Gustave Moureau, aggiornandolo (a cura di Joseph Franconi Lee) per tenere conto delle letture più recenti sul carattere intimista dell’opera. A questi due elementi di efficienza (di cui ci auguriamo si tenga conto nell’allocazione del Fondo unico per lo spettacolo), si aggiunge un coro magnifico (guidato da Mauro Carosi) e tre interpreti su quattro (Susanna Branchini , Alberto Gazale e Marianna Pentcheva) di alto livello. Il Radamès di Walter Fraccaro è partito bene nel primo atto con una buona Celeste Aida ed ha retto con efficacia il secondo atto. Ma nel terzo, è parso nel panico (nonostante sia un veterano del ruolo) di fronte ad una scrittura vocale peraltro impervia; nel quarto, ha messo in difficoltà la Pentcheva nel duetto in cui, ai suoi urli sopra le righe e non intonati, lei ha sparato un superacuto mai previsto da Verdi. Il loggione del Regio non ha fatto sconti. Pure Antonino Fogliani (alla guida dell’orchestra) ha ricevuto, al calar del sipario, qualche contestazione: un po’ eccessive perché il giovane concertatore ha mantenuto bene l’equilibrio tra buca e scena (a tre livelli) senza però entrare nelle finezze della raffinata scrittura orchestrale verdiana.
Poche ore prima dello spettacolo a Parma ci sono state forti scosse di terremoto che hanno innervosito artisti e pubblico. Non solo. I sismologi locali hanno previsto una scossa di assestamento più o meno durante il quarto atto. Non ha tremato la terra; lo ho fatto il loggione.

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