Sensuale ma polverosa La Traviata di Zeffirelli
Di Giuseppe Pennisi
InScena
Il Teatro dell'Opera di Roma chiude la stagione 2009 e inaugura quella del 2010 con due regie di Franco Zeffirelli: La Traviata, in scena fino al 31 dicembre e Falstaff, sul palco dal 23 al 31 gennaio. Il regista si cimenta ancora con La Traviata in una versione simile a quella in cartellone al Metropolitan da un quarto di secolo e analoga alla versione presentata a Roma circa tre anni fa. La vicenda è mostrata in flashback (con la morte di Violetta durante l'ouverture), l'impianto è una struttura unica a tre livelli, proiezioni computerizzate, sipari e scene dipinte. Pur se curato nei dettagli, è spettacolo un po' polveroso rispetto ad allestimenti, anche italiani, degli ultimi dieci anni. I giochi di luci e di colori rispecchiano partitura e stati d'animo: al terzo atto al verde luminoso del giardino si sostituisce il rosso e al nero della festa il grigio spettrale del finale. Gli specchi danno a volte l'illusione di portare platea e palchi in palcoscenico. È invece forte la carica erotica grazie a baci e amplessi che dominano il palcoscenico. Anche Gianluigi Gelmetti offre una concertazione sensuale dilatando i tempi nei momenti chiave. Sotto il profilo vocale c'era grande attesa per il debutto di Daniela Dessì nel ruolo, ma è stato annullato a causa di un dissidio con il regista. Si alternano sulla scena tre cast giovani di valore: la coppia protagonista è formata da Cinzia Forte, Myrtò Papatanasiu, Mina Yamazaki, Roberto De Biasio, Antonio Gandìa, Stefan Pop. (riproduzione riservata)
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