In base alle più recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze Tomaso Padoa-Schioppa (TPS) , la prossima finanziaria sarà quella del “doppio no”:”no” a nuovo carico fiscale-contributivo e “no” a nuovo aumento dell’indebitamento e del debito pubblico. Ciò rischia di scontentare sia coloro che ritengono (correttamente) che l’Italia non possa riprendere a crescere con un peso fiscale tra i più alti al mondo sia la sinistra “radical-conservatrice” i cui Ministri hanno presentato richieste per circa 20 miliardi di euro di spese aggiuntive per il 2008. In questo contesto l’enfasi della prossima finanziaria sarebbe sulla qualità della spesa; non è una mera coincidenza che il “libro verde” in materia sia stato presentato alla vigilia della messa a punto della legge di bilancio. Anche ove TPS non riuscisse ad far approvare dal Consiglio dei Ministri la strategia del “doppio no”, l’esigenza di migliorare la qualità della spesa pubblica è urgente perché il “libro verde” conferma quanto già denunciato da numerosi studi (interni ed internazionali) e da una lunga sequenza di saggi ed inchieste pure giornalistiche.
C’è, però, un assordante silenzio sulla strategia per eliminare disfunzioni e sprechi evidenziati nelle sue pagine perché comporterebbe una brusca marcia indietro rispetto a provvedimenti varati proprio dai Governi Prodi.
Sotto il profilo istituzionale-organizzativo, si dovrebbe cancellare lo “spacchettamento” dei Ministeri (un costo aggiuntivo, calcolato da Il Tempo e mai smentito, nonostante portato all’attenzione di TPS, tra lo 0,3% e lo 0,6% del pil) varato all’inizio di questa legislatura: se 15 Ministeri sono sufficienti in Francia e negli Usa, è difficile vedere perché l’Italia debba averne il doppio con un vero e proprio groviglio di competenze tale da rallentare qualsiasi decisione. Ciò vorrebbe pure dire ridare centralità alla funzione di verifica e valutazione della spesa (nello “spacchettamento” trasferita dal dicastero dell’economia e finanza a quello dello sviluppo economico).
Sotto il profilo tecnico-economico, la marcia indietro deve essere ancora maggiore sia a livello di analisi intersettoriali della qualità della spesa sia di valutazioni costi-benefici e costi-efficacia delle singole operazioni. Le prime vengono effettuate in tutto il mondo tramite modelli ecnometrici applicati a matrici di contabilità sociale, Sam, Social accounting matrix Il lavoro di aggiornamento della Sam dell’Italia è stato interrotto nel 1996. Nel 2002-2004, per conto del Ministro delle Comunicazioni, la Fondazione Ugo Bordoni (Fub), la Sam è stata ampliata 115 (includendo quelli ad alta tecnologia). E’ un “bene pubblico” di cui però né l’Istat né gli altri Ministeri pare conoscano l’esistenza. Non è quindi più fattibile condurre valutazioni della spesa che siano di standard internazionale.
Per quanto riguarda le analisi costi benefici e costi efficacia delle singole operazione, i programmi per formare dirigenti e funzionari pubblici (specialmente nel Mezzogiorno), iniziati nella legislatura precedente, rischiano di essere chiusi a fine anno (nonostante ci siano ampi finanziamenti europei, che verrebbero destinati ad altri Paesi).
Il documento di TPS non sarebbe un “libro dei sogni”, ma un modo per distogliere l’attenzione dalla riduzione dell’onere fiscale e per andare, invece, a caccia di farfalle senza neanche il retino della Vispa Teresa.
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