Balletto a Roma
febbraio 23, 2016 Giuseppe Pennisi
L’Accademia Filarmonica ha una
stagione di balletto e due teatri sono interamente dedicato alla coreutica.
Roma ha un pubblico affezionato al
balletto. Oltre al programma della stagione di ‘opera e balletto’ del Teatro
dell’Opera, l’Accademia Filarmonica ha una stagione di balletto e due teatri
sono interamente dedicato alla coreutica.
Al Teatro dell’Opera, il balletto ha
l’ambizione di diventare il migliore d’Italia e, per questa ragione, Eleonora
Abbagnato è stata è stata chiamata, da Parigi, ad assumere la direzione.
Il primo programma da lei firmato è
Grandi Coreografi, in scena al Teatro Costanzi di Roma dal 26 febbraio al 2
marzo 2016. Il programma si compone di quattro titoli: Serenade di George
Balanchine, Closer di Benjamin Millepied, The Vertiginous Thrill of Exactitude
di William Forsythe, Raymonda III Atto di Rudolf Nureyev.
Il programma – un omaggio ai mostri
sacri Balanchine e Nureyev, ai rivoluzionari del Balletto Forsythe e Millepied
– scrive una nuova pagina del repertorio del Corpo di Ballo del Teatro
dell’Opera di Roma e si avvale dell’esperienza di importanti maestri
ripetitori: Ben Huys per il repertorio di G. Balanchine, Sébastien Marcovici
per quello di B. Millepied, Amy Raymond e Stefanie Arndt per quello di W. Forsythe,
Patricia Ruanne e Frédéric Jahn per quello di R. Nureyev.
Serenade (1934) – balletto romantico
con musiche di Čajkovskij – è la prima creazione americana di G. Balanchine
(1904-1983). Ancora oggi Serenade è il balletto più rappresentato in tutto il
mondo. Affascina per la serie di danze e gesti, per i movimenti fluidi e
flessibili. Le pose che ne scaturiscono ricordano la scultura neoclassica di
Canova Amore e Psiche, che senza riunirsi in una vera trama, toccano diversi
temi: vista e cecità, amore e fato, morte e sottomissione. Nelle parole di Ben
Huys: “Mettere in scena Serenade con i ballerini del Teatro dell’Opera di Roma
è stato piacevole. Il lavoro serio fatto insieme, avrà come risultato una
splendida danza.” I costumi sono di Barbara Karinska.
Closer (2006) – arioso duetto, tra
un uomo e una donna, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna –
nasce dalla visionarietà di B. Millepied (Bordeaux, 1977) e dallo stretto
rapporto con la partitura musicale creata da Philip Glass. Nell’ambito del
programma Grandi Coreografi, Closer rappresenta un cameo ballato dall’Étoile
Eleonora Abbagnato, affiancata da Florian Magnenet, Primo Ballerino all’ Opéra
di Parigi. Una scelta speciale per una occasione eccezionale: Eleonora
Abbagnato si esibisce per la prima volta in Closer e danza per la prima volta
sul palco del Costanzi dalla nomina a Direttrice del Ballo. Nelle parole di
Sébastien Marcovici: “Closer è uno straordinario duetto che combina un’
atmosfera intima a una coreografia molto complessa dal punto di vista tecnico.
Le qualità di Eleonora Abbagnato e Florian Magnenet sono perfette per questo
lavoro. Florian Magnenet è il partner ideale, come è necessario che sia, per
una danza fluida. Eleonora Abbagnato miscela perfettamente vulnerabilità e forza,
indispensabili per Closer”.
L’ideazione scenica e i costumi sono
dello stesso B. Millepied. Le luci di R. S. Murray.
The Vertiginous Thrill of Exactitude
(1996) – breve balletto neoclassico che deve il suo titolo alla citazione del
Filosofo Francese Roland Barthes di cui W. Forsythe (New York, 1949) è attento
lettore ed estimatore – è tra le creazioni del coreografo americano che
ironicamente strizzano l’occhio all’aspetto più dimostrativo e fisico della
danza classica. Un intenso lavoro sulle estremità, sui disequilibri, sulle
accelerazioni e decelerazioni, fa di questo balletto affidato a cinque
ballerini, un gioiello di velocità e precisione. Nelle parole di Stefanie
Arndt: “The Vertiginous Thrill of Exactitude è una grandissima sfida da diversi
punti di vista: fisicamente, tecnicamente, musicalmente, artisticamente… un
processo infinito, carico di elementi da scoprire. Pur basandosi sulla tecnica
del balletto classico, Vertiginous porta il danzatore nel secolo successivo
spingendolo al limite e alla ricerca. Danzarlo è un grande viaggio, divertente;
affrontare la sfida è scoprire luoghi dove non si è mai stati prima.”La musica
è di Franz Schubert. L’ideazione scenica e le luci sono dello stesso Forsythe.
I costumi sono di Stephen Galloway.
Raymonda III Atto di Rudolf Nureyev.
Raymonda è il primo grande balletto che il celebre R. Nureyev (1938-1993) mette
in scena dal suo arrivo in Europa (1961). Dalla prima versione (1964)
all’ultima per l’Opéra di Parigi (1983), il balletto rimane sostanzialmente fedele
a quella di Petipa, pur presentando un preciso tocco alla Nureyev. Dal percorso
di trasmissione del repertorio maturato qui a Roma, Patricia Ruanne e Frédéric
Jahn dichiarano: “È stata un’esperienza interessante e gratificante insegnare
lo splendido III Atto di Raymonda di Nureyev ai ballerini del Teatro dell’Opera
di Roma. Questa è la loro prima esperienza e siamo contenti di come lo abbiano
accolto, (con grande entusiasmo e attenzione al dettaglio) e di come abbiano
accettato le sfide presentate dallo stesso. Insieme, quando eravamo giovani
danzatori, abbiamo lavorato con Nureyev in questa produzione e oggi ci rende
felici vedere questa nuova generazione danzarla con lo stesso nostro piacere”.
Leggi di Più: Balletto a Roma | Tempi.it
Follow us: @Tempi_it on Twitter | tempi.it on Facebook
”
Nessun commento:
Posta un commento