lunedì 25 gennaio 2016

La Cenerentola” di Emma Dante perde la farsa e guadagna la morale in Avvenire 26 gennaio



Roma
“La Cenerentola” di Emma Dante perde la farsa e guadagna la morale
ROMA
All’Opera di Roma è iniziato un progetto dedicato a Gioachino Rossini nel bicentenario delle due opere commissionate dai teatri (Argentina e Valle) di quella che era la capitale dello Stato della Chiesa. Il progetto è cominciato il 22 gennaio con La Cenerentola( si replica sino al 19 febbraio) e procede con tre differenti allestimenti de Il barbiere di Siviglia. Il primo (con la regia di Davide Livermore e la concertazione di Donato Renzetti) sarà messo in scena nella sede principale (il Teatro Costanzi) dall’11 al 21 febbraio. Il secondo, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, sarà Figaro! Opera Camion (regia e spazio scenico Fabio Cherstich, scenografia e video Gianluigi Toccafondo): viaggerà in primavera nelle piazze, specialmente delle periferie. Infine, nella stagione estiva, alle Terme di Caracalla un altro allestimento del Barbiere dal 16 luglio al 10 agosto con la regia di Lorenzo Mariani.
Iniziamo con La Cenerentola presentata in una produzione la cui regia porta la firma di Emma Dante e la direzione musicale quella di Alejo Pérez. La “prima” è stata presentata in diretta in 64 cinema in Italia e in differita in Austria, Australia, Belgio, Germania, Spagna, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Corea. Un segno e del forte impegno del Teatro dell’Opera in questo allestimento e del rinnovato interesse internazionale per la fondazione lirica romana.
La regia di Emma Dante è più misurata di altre sue prove nell’opera lirica. A differenza di altre regie de La Cenerentola dell’ultimo quarto di secolo, che danno una lettura farsesca (Ponnelle), fiabesca (De Simone) oppure ancora politica (Hall), o un’iro- nica interpretazione della mobilità sociale (Ronconi), Emma Dante in certi momenti pare ispirarsi a Ponnelle (il coro di burattini meccanici), in altri (il suicidio collettivo delle aspiranti spose del Principe quando comprendono che è innamorato della innocente e umile Angelina) richiama echi delle zarzuelas femministe latinoamericane.
Toglie comunque parte della patina comica accumulatesi negli anni ( La Cenerentola non è un’opera buffa ma un dramma giocoso) e punta, anche se con qualche squilibrio, sul contenuto etico de “la virtù premiata”, come indicato nel sottotitolo del libretto.
Di livello la parte musicale. Innanzitutto la concertazione delicata di Alejo Pérez che ha saputo trovare le tinte appropriate di un dramma giocoso, con dolci punte sentimentali. Eccellenti i due protagonisti Juan Francisco Gatell (forse l’unico tenore in grado di rivaleggiare con Juan Diego Flórez in questo repertorio) e il giovane mezzosoprano Serena Malfi. Tra gli altri alcuni veterani come Alessandro Corbelli eVito Priante, della fucina del Rossini Opera Festival.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento: