SI CHIUDE IL RING : UNA SCOMMESSA
VINTA
Giuseppe Pennisi
Inaugurazione in grande stile , unitamente a buone
notizie sulle finanze del Teatro, la sera del 28 gennaio al Massimo, con il Götterdämmerung (Crepuscolo degli Dei) di Wagner che ha
tenuto in sala gli spettatori per circa sei ore. Pochi gli smoking, ma molti
gli abiti da sera per le signore con sala e palchi addobbati per un gran gala.
Numerose le autorità presenti. Oltre 4600 coloro che hanno scelto di acquistare
l’abbonamento a fronte dei 3700 dell’anno scorso, un incremento del 22 per
cento rispetto al numero di abbonati della stagione 2015 , un dato di estremo
interesse in confronto sia agli anni precedenti sia alla tendenza nazionale .
E’ indicativo di buone scelte di cartellone e della sempre più frequente di
vari generi musicali (tra l’altro, l’unico festival di musica contemporanea nel
Mezzogiorno) , che hanno portato nuovo pubblico ; tra l’altro 300 posti della
‘prima’ sono stati riservati ai giovani. Già nel 2015, le presenze complessive
per le opere, i balletti e i concerti nel 2015 sono state 114.140, a fronte
delle 105 mila dell’anno precedente. Quindi è in atto un circolo virtuoso di
crescita. Nel 2015, la percentuale di riempimento della sala è stata del 73%
(superando di gran lunga quella della Scala). Per il 2016, si punta all’80% ,
cifra da festival.Per quel che riguarda i social, su Facebook sono stati
collezionati 7.152 like contro i 5.000 dell’anno precedente, i follower su
Twitter sono raddoppiati in un anno (ora sono 5.464) e quelli su Instagram sono
oltre 2.400 contro i 64 del 2014. E’ stato approvato dal Ministero il piano di
risanamento del debito; l’approvazione viene con un contributo addizionale di 8
milioni di euro.
Andiamo a Götterdämerung (“Il
Crepuscolo degli Dei”), ultima “giornata” della
tetralogia L’Anello del Nibelungo (in breve il Ring) di Richard
Wagner nell’allestimento di Graham Vick; la messa in scena delle quattro opere
(circa 16 ore di musica) è iniziato nel 2013 ed è stato interrotto per motivi
di bilancio. Guardare, a ritroso, all’intero Ring del Massimo., si può
dire che un Ring di questo livello non si vedeva ed
ascoltava da quello co-prodotto una diecina di anni fa dal Festival di Aix en
Provence e dal Festival di Pasqua di Salisburgo con i Berliner Philharmoniker
diretti da Sir Simon Rattle e la regia di Stéphane Braunschweig- Drammaturgia,
regia, impianto scenico, proiezioni e mimi sono parsi gradualmente più in linea
con la parte musicale via via che il Ring si dipanava e dal
mondo degli Dei germanici si passava a quello degli uomini. Alcuni critici
hanno notato negativamente il piglio violento della messa in scena . Ma, in fin
dei conti, siamo su un’estensione di quanto Chéreau fece a Bayreuth nel 1976 e
Ronconi-Pizzi a Firenze nel 1979-81.
Vick
ha dato una lettura politica che si adatta bene a Götterdämerung dove
le divinità appaiono principalmente nel racconto di una Valchiria scorata (e
che vede il “crepuscolo” di un intero universo), in tre Norme che hanno il
presagio della fine e nelle tre figlie del Reno che ottengono il riscatto della
natura primigenia. Il dramma è soprattutto negli intrighi di potere (e di
sesso) nel Palazzo in cui l’ingenuo Sigfrido resta imbrigliato. Sono tali da
richiedere l’olocausto di Brunilde e la fine del vecchio ordine nella speranza
(il grande accordo in mi bemolle maggiore con cui termina la tetralogia) di un
mondo migliore. Götterdämerung è anche l’opera del Ring in
cui l’eros (sparito dai palcoscenici italiani) è più declinato: il risveglio di
Sigfrido e Brunilde dopo la notte d’amore, la seduzione di Sigfrido da parte di
Gutrune, il bruto desiderio di sesso da parte di Hagen, lo scambio di coppie
(che occupa gran parte del secondo atto), i giochi erotici di Sigfrido con le
figlie del Reno, il ricordo sia di Sigfrido sia di Brunilde della prima volta
che fecero l’amore. Nei quattro anni si sono succeduti due direttori
d’orchestra e vari cast-. Stefan Anton Reck ha senza dubbio maggior esperienza
di Pietari Ikanen (che ha diretto le due opere); l’orchestra del Massimo è
stata di altissimo livello. Buone le voci, ma deboli sia in Die Walkurie sia in Siegfried ed in Götterdämerung i ‘tenori eroici’, una merce davvero rara.
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