martedì 15 maggio 2012

Zemlinsky a Palermo in Quotidiano Arte del 16 maggio

mercoledì 16 maggio 2012 stampa Teatro Massimo, 16 maggio. Prima per l’Italia Zemlinsky a Palermo Giuseppe Pennisi Il Teatro Massimo di Palermo si è assicurato la prima per l’Italia (il debutto è il 16 maggio) di uno dei capolavori del teatro in musica del Novecento: Der Köning Kandaules (“Il Re Candaule") di Alexander von Zemlinsky, maestro nonché cognato di Schönberg e di molti musicisti della “scuola viennese”, famoso nella MittleEuropa degli Anni Venti e Trenta come teorico della composizione, didatta e direttore d’orchestra (nonché come organizzatore e direttore artistico di teatri a Berlino e a Vienna) ma riconosciuto come autore di rilievo soltanto al raggiungimento quasi dei 60 anni di età. Der Köning Kandaules, lasciato incompiuto nel 1942 alla morte prematura del suo autore, è stato completato e orchestrato negli Anni Novanta da Anthony Beaumont; dal 1996, l’edizione critica ha trionfato ad Amburgo, Salisburgo, Vienna e in altri teatri europei e americani. Basata su una favola di Erodoto, rivista da André Gide, l’opera è un’amara parabola apologo sull’illusione della felicità, sull’instabilità dei rapporti coniugali e sull’opportunismo politico. Respinta dal Metropolitan nel 1942 perché il testo venne allora giudicato “osceno”, oggi appare d’attualità anche a ragione di una scrittura vocale e musicale che supera l’avanguardia della prima metà del Novecento e, pur incorporandone le innovazioni tecniche, propone un linguaggio comprensibile al pubblico. Regia, scene, costumi e luci (Manfred Schweigkofler, Angelo Canu, Mateja Benedetti, Claudio Schmid) richiamano il teatro espressionista ed evocano i nessi tra la “scuola viennese” e la psicoanalisi di Freud e Jung. L’azione si svolge in una scena unica claustrofobica in cui i tre protagonisti (Peter Svensson, Nicola Beller Carbone, Kay Stiefermann) danno sfoggio di vocalità mentre il recitativo e il parlato dei personaggi secondari fa loro da contrappunto. IND

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