lunedì 24 ottobre 2011
A Torino fino al 25 ottbre. A Roma fino al 30 ottobre
Roma e Torino: tutti pazzi per La Bayadère
Giuseppe Pennisi
È in scena, contemporaneamente a Roma (dal 19 al 30 ottobre) e a Torino (dal 21 o al 25 ottobre) La Bayadère, balletto in tre atti di Ludwig Minkus. A Roma lo presentano i complessi del Teatro dell’Opera con étoiles russe e ucraine in un allestimento del Teatro Nazionale sloveno di Malibor. A Torino il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. È uno dei balletti più frequenti non solo in Russia ma anche a Londra, Parigi, New York e alla Scala anche in quanto è spettacolare e acrobatico.
Tre le considerazioni principali:
a) il lavoro è tratto da un lungo poema indiano che ispirò molte opere e balletti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento (tra cui Sukantula di Franco Alfano riproposta nella capitale nel 2006);
b) nonostante il nome tedesco, Minkus, nato in quella che oggi è la Repubblica Cèca, è stato dal 1870 al 1917 uno dei maggiori esponenti della musica per teatro della Russia Imperiale;
c) La Bayadère è uno dei rari balletti che richiede due prime ballerine di pari abilità.
Interessante il confronto con Sukantula del 1921 (La Bayadère è del 1877). Straussiano il lavoro di Alfano che fu un grande successo in Italia, in Germania e in America Latina, mentre è marcatamente tardo-romantico quello di Minkus, indicazione quasi del crepuscolo della musica russa “di stile occidentale” (ad esempio, quella di Tchaikovsky) nel periodo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Siamo a sinfonismo coreografico tanto che l’“andante” della terza parte viene sovente eseguito in concerti. In breve, l’India quale percepita da Minkus non ha il profumo del decadentismo che pervade la scrittura di Alfano sul medesimo argomento.
Semplice e un po’ kitsch l’allestimento sloveno romano. Tradizionale quello russo a Torino.
Il pubblico, però, gradisce alla grande.
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