giovedì 20 ottobre 2011

“LA BAYADÈRE” ARRIVA A ROMA in Il Riformista 21 ottobre

“LA BAYADÈRE” ARRIVA A ROMA
Beckmesser


E’ in scena contemporaneamente a Roma (sino al 30 ottobre) ed a Torino (sino al 25 ottobre) La Bayadère”, balletto in tre atti di Ludwig Minkus . A Roma lo presentano i complessi del Teatro dell’Opera con étoiles russe ed ucraine in un allestimento del Teatro Nazionale sloveno di Malibor. A Torino il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. E’ la prima volta che ) La Bayadère approda al Teatro dell’Opera (si era visto oltre trent’anni fa alle Terme di Caracalla ) mentre è uno dei balletti più frequenti non solo in Russia ma anche a Londra, Parigi, New York ed alla Scala anche in quanto è spettacolare ed acrobatico.
Tre le considerazioni principali: a) il lavoro è tratto da un lungo poema indiano che ispirò molte opere e balletti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento (tra cui Sukantula di Franco Alfano riproposta nella capitale nel 2006); b) nonostante il nome tedesco, Minkus, nato in quella che oggi è la Repubblica Cèca, è stato dal 1870 al 1917 uno dei maggiori esponenti della musica per teatro della Russia Imperiale; c) ) La Bayadère è uno dei rari balletti che richiede due prime ballerine di pari abilità.
Interessante il confronto con Sukantula del 1921 (La Bayadère è del 1877). Straussiano il lavoro di Alfano che fu un grande successo in Italia , in Germania ed in America Latina, mentre è marcatamente tardo –romantico quello di Minkus, indicazione quasi del crepuscolo della musica russa “di stile occidentale” (ad esempio, quella di Tchaikovsky ) nel periodo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Siamo a sinfonismo coreografico tanto che l’”andante” della terza parte viene sovente eseguito in concerti. In breve, l’India quale percepita da Minkus non ha il profumo del decadentismo che pervade la scrittura di Alfano sul medesimo argomento.
Semplice ed un po’ kitsch l’allestimento scenico di Juan Guillermo Nova: un impianto unico con scene dipinte e proiezioni. Vistosi, ma probabilmente a basso costo, i costumi di Luca D’Alpi. Efficaci le luci di Agostino Angelini. Buona, ma non eccelsa la concertazione di David Garforth che non pare avvertire in pieno il sinfonismo di Mirkus. Eccellenti le due protagoniste- Svetlana Zakharova e Olga Esina – nonché il bel principe – Olga Esina- che esse si contendono. Buoni Mario Marozzi, Alessio Rizza, Luigi Zucconi e gli altri. E un “grand ballet” che impegna tutta la compagnia. La sera della prima non tutto il corpo di ballo era all’altezza dei protagonisti. Spiccavano però gli allievi.
Non poteva non far piacere vedere tutti gli ordini di posti del Teatro dell’Opera strapieni e ovazioni da curva sud nei passaggi chiave ed al termine dello spettacolo.

2 commenti:

Valentina ha detto...

Spettacolo da VEDERE, ho visto un video trailer spettacolare e me l'hanno consigliato due miei amici ballerini, poi fate voi: bayadere roma ;-)

patrikpen ha detto...

d'accordissimo