I LIBRI DEI MINISTRI- GIANCARLO GALAN
LA CULTURA E L’INTERVENTO PUBBLICO
Giuseppe Pennisi
Una notizia ha convinto il Ministro dei Beni e Attività Culturali, Giancarlo Galan, che al tavolo delle politiche per la crescita ci deve essere anche lui. Ed in un ruolo tutt’altro che secondario. Dal 18 ottobre, grazie ad un sistema tecnologicamente avanzatissimo , gli italiani potranno andare alle “prime” del Metropolitan semplicemente arrivando ad un cinema non troppo distante da casa. Ciò avviene già in 54 Paesi (ed in 1600 sale). Con l’Italia se ne aggiungono altre 42. Per tutti i dettagli, basta andare al sito www.nexodigital.it. In breve si innesca competizione in un mercato dove esiste già il circuito micro-cinema che porta in una cinquantina di sale gli spettacoli delle nostre fondazioni liriche e dei nostri teatri “di tradizione”. coniugata con tecnologia, la competizione è la molla della crescita.
Lo dimostrano studi recenti in bella vista sulla scrivania più importante del Collegio Romano. Il primo è un saggio apparso sulla rivista Foundations and Trends in Entrepreneurship (Vol 6, N. 4) Ronnie Phillips del Network Financial Institute esamina le condizioni perché si possa replicare il rapido sviluppo di Austin nel Texas , una città che ha basato le proprie politiche attirando “creativi” ed “imprenditori delle arti” e diventando, così, un magnete per le industrie pulite ad alta tecnologia. Al termine di una dettagliata analisi della letteratura, la risposta di Phillips è un forte “Yes, we can!” (Sì lo possiamo fare). Il saggio indica anche le “migliori pratiche” da seguire per colpire il bersaglio. E crescere grazie all’arte.
Un altro è uno studio empirico condotto in Germania da Oliver Falk , Michael Fritsch e Stephan Heblich , il fior fiore delle migliori università, e pubblicato dall’istituto di ricerca IZA (il gemello dell’ISFOL, ma che, rispetto all’istituto nostrano dotato di 600 persone, con 40 ricercatori ed una rete di università produce dieci lavori la settimana di rilevanza internazionale) . E’ il Discussion Paper No. 5065 dell’IZALo studio analizza la localizzazione di 29 teatri d’opera barocchi in luoghi che ancora oggi godono di un benessere economico relativamente elevato . L’analisi affronta quello che potrebbe essere chiamato “il problema dell’uovo e della gallina”:la decisione di costruire un teatro è il risultato della crescita economica oppure il fatto di disporre di un teatro ha attirato capitale umano, ha teso reti di capitale sociale ed ha, quindi, stimolato lo sviluppo. Seguendo un metodo statistico innovativo, i tre economisti tedeschi concludono che il teatro è stato il magnete che ha attratto altre risorse, specialmente quelle immateriali che hanno innescato un processo di sviluppo sostenibile. A Ravenna dopo una lunga fase in cui le leve per la crescita sono state l’agro-alimentare ed il petrolchimico, il Festival ha verosimilmente permesso di tornare ad uno sviluppo di lungo periodo ancorato al capitale umano ed al capitale sociale.
Con la cultura, quindi, si cresce. Nel suo ultimo lavoro,il Working Paper n. 48/2011 del suo ateneo Bruno Frey dell’Università di Zurigo sottolinea due aspetti di politica dell’intervento pubblico: a) l’esigenza che abbia un contenuto di “premialità” , ossia il livello d’intervento venga agganciato alla generazione di risorse proprie (biglietteria, sponsorizzazioni) tale da testimoniare il gradimento della varietà e della qualità dell’offerta; b) la mano pubblica debba interferire il meno possibile.
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