lunedì 4 aprile 2011

PER I PRESTITI CON MENO RISCHI, CONVERTITI E CREDI (ALL'ISLAM) Il Foglio Gazzetta 4 aprile

AND THE PAPER IS...
PER I PRESTITI CON MENO RISCHI, CONVERTITI E CREDI (ALL'ISLAM)
L'insolvenza, concetto che in queste settimane è finito più volte al centro dell'attenzione della politica, è maggiore dove vigono le leggi bancarie occidentali o dove le finanza si ispira all'Islam? Lieven Baele, Maozzam Faooq e Steven Ongena, della protestantissima Università di Tilburg, nel Brabante settentrionale (culla, secondo Weber, dello spirito del capitalismo), nel lavoro "Of Religion and Redemption. Evidence from Default on Islamic Loans" pubblicato a metà marzo dallo Europen Banking Center (Discussion Paper n. 2010-32), hanno studiato 150.000 prestiti concessi in Pakistan nel periodo aprile 2006-dicembre 2008, ossia proprio nel bel mezzo della crisi finanziaria. La conclusione è che il rischio di insolvenza per le operazioni è doppio nel caso di istituzioni finanziarie "occidentali" che seguono le regole internazionali rispetto al rischio riscontrato per le operazioni effettuate secondo le prassi della finanza islamica. Specialmente nelle grandi città, le insolvenze su prestiti islamici sono rare se partiti politici di osservanza islamica controllano le rispettive amministrazioni comunali. Da un lato, ciò suggerisce che motivazioni religiose incidono sulle insolvenze. Da un altro, molte regole di vigilanza "occidentali" fanno una magra figura. (Giuseppe Pennisi)

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