martedì 5 aprile 2011

Lirica, come ascoltare la doppia maratona di Mahler in corso a Roma Il Velino 5 aprile

CLT - Lirica, come ascoltare la doppia maratona di Mahler in corso a Roma
Un libro di Gastón Fournier-Facio per apprezzare meglio il ciclo di sinfonie all’Auditorium di via della Conciliazione e al Parco della musica


Roma, 5 apr (Il Velino) - In occasione della doppia ricorrenza che riguarda Gustav Mahler (150 anni dalla nascita, nel 1860, e 100 dalla morte, nel 1911), due grandi orchestre sinfoniche si confrontano a Roma eseguendo l’integrale delle sinfonie del compositore nell’arco di poco più di un anno: una antica e celeberrima, l’Orchestra sinfonica dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, e una nata una decina di anni fa, l’Orchestra Sinfonica di Roma (Osr) della Fondazione Roma. Una doppia maratona unica in Italia e una delle rare in Europa, un evento davvero eccezionale che sta interessando la stampa musicale di tutto il mondo. A "scontrarsi" sono due complessi differenti non solo per anzianità anagrafica (oltre tutto l’Orchestra Sinfonica di Roma ha musicisti mediamente sui 33 anni), ma anche per dotazione finanziaria: il budget di Santa Cecilia (che accanto alla sinfonica ha una programma di cameristica, una scuola d’opera, una videoteca e un museo di strumenti musicali) è circa dieci volte quello dell’Osr, uno dei rarissimi complessi musicali che non riceve alcun sussidio pubblico ed è finanziato unicamente da una fondazione culturale-sociale e da un’associazione di abbonati.

Anche i prezzi sono differenti: quelli per i concerti della Sinfonica romana sono meno della metà di quelli di Santa Cecilia. Quindi, il pubblico dell’Osr è spesso composto di giovani e pensionati. Una curiosità: la Sinfonica romana suona nell’Auditorium di via della Conciliazione, dove sino a un paio di lustri fa (ossia prima della creazione del Parco della Musica) suonava la Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. A differenza dell’integrale Mahler offerta (nell’arco di otto anni) da Santa Cecilia a cavallo tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo secolo (quando si avvicendarono numerosi direttori d’orchestra, spesso replicando le stesse sinfonie), si tratta di due maratone compatte: nella Sala Santa Cecilia, cinque sinfonie sono affidate a Antonio Pappano, due a Valery Gergiev e la altre a Mikko Franck e Andris Nelsons, tutti direttori di grande fama internazionale; all’auditorium di via della Conciliazione, Francesco La Vecchia si prenderà carico invece dell’intero ciclo. Nel corso dell’anno, La Vecchia offrirà l’integrale di Mahler anche a Budapest e a Seul.

La doppia maratona è giunta a metà percorso . Più che un primo bilancio (filologico lo stile di La Vecchia, drammatico quello di Pappano, a forti tinte Gergiev, dolce Franck, aristocratico Nelsons) sembra utile offrire una guida per seguire il resto dei concerti. Mahler, che all’inizio del secolo scorso diresse anche alcuni concerti in quello che era allora l’auditorium dell’Augusteo, fu molto apprezzato come direttore d’orchestra e (dagli innovatori) come modernizzatori dell’allora polverosa e stantia Opera di Vienna, ma venne considerato un compositore di livello principalmente in Olanda, non in Austria né in Germania. Mahler disse: “Il mio tempo verrà”. Una frase ripresa nel titolo da un libro indispensabile di Gastón Fournier-Facio, ora coordinatore artistico della Scala ma a lungo coordinatore dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Il volume (edito da Il Saggiatore) è sottotitolato: “La sua musica raccontata da critici, scrittori e interpreti 1901-2010). È un’antologia di oltre 800 pagine (in appendice, per la prima volta in Italia, viene pubblicato l’album fotografico delle famiglia Mahler, curato dalla moglie), di testi di personalità di rilievo che frequentarono il compositore (spesso per la prima volta in traduzione italiana), grandi protagonisti dell’epoca che con lui ebbero stretti rapporti personali, interpreti che hanno conquistato una profonda conoscenza del compositore, musicologici dei cinque contenti che hanno studiato il “fenomeno Mahler”. Non è un volume da leggersi tutto d’un fiato ma da centellinarsi poco a poco, per meglio apprezzare la doppia maratona in corso a Roma.

(Hans Sachs) 5 apr 2011 15:06

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