CLT - Lirica, Cenerentola.com: così si educano le nuove leve
Al “Massimo” di Palermo una rilettura della celebre favola per avvicinare al teatro in musica le giovani generazioni
Palermo, 1 apr (Il Velino) - Il 7 aprile scatteranno gli aumenti delle accise sulla benzina decisi per finanziarie il provvedimento che riporta il Fondo unico per lo spettacolo al livello del 2010. Una misura tampone (si spera) per agganciare il sacrificio richiesto agli automobilisti a una vera riforma del supporto pubblico dello spettacolo, in particolare dell’opera lirica, ed evitare presto una nuova crisi. Uno dei nodi di fondo, infatti, consiste nel portare nuovo pubblico in teatri dove l’età media degli spettatori (nonostante sovvenzioni medie di 300 euro per ciascun spettatore pagante) supera i 50 anni. Se non verranno ridotti i costi di fare spettacolo e attuati programmi per attirare le nuove generazioni, di crisi in crisi, nell’arco di un paio di decenni in Italia rischiano di restare aperti solo un paio di teatri, in guisa di reperti archeologici. Uno dei teatri più consapevoli del problema è il Teatro Massimo di Palermo che non solo organizza speciali sessioni per le scuole e spiegare il lavoro alle scolaresche quasi per ogni allestimento, ma commissiona opere nuove specialmente per i bambini e i ragazzi. Oggi 30 mila studenti (dai bambini delle elementari agli adolescenti delle superiori) “vanno all’opera”. La speranza è che piaccia loro più di altre forme di entertainment tanto da tornarci da adulti come spettatori paganti.
Cenerentola.com appartiene a questo filone. Scritta da Lucio Gregoretti e Nicola Sani, coppia di compositori che ha già realizzato altri due titoli analoghi (“Una favola per caso” e “Il gioco dei mostri”), è una rivisitazione della celebre favola ambientata ai nostri giorni. Ma non si tratta di un semplice adattamento della storia, ma di una vera rilettura della vicenda calata in situazioni ispirate all’attuale quotidianità dei giovani. Internet, i social network, le difficoltà di comunicazione, quelle di una famiglia con figli adolescenti, integrazione tra culture diverse. La protagonista viene da un paese lontano, porta con sé altre culture, altre musiche, altre immagini e storie ed è legata a un mondo di povertà ma anche a un desiderio di riscatto. La nostra Cinderella è una ragazza proveniente dall’India, assunta come cameriera e compagna di giochi di Anastasia, figlia di Don Profondo, ricco e famoso editore trasferitosi da New York a Palermo. La mamma di Anastasia è la capricciosa Jelena, eccentrica signora di origini russe, che decide di lasciare la famiglia per trasferirsi a Parigi, dove condurre un’esistenza più consona ai suoi desideri.
Stimolata dal padre con buone letture, Anastasia è destinata a diventare una grande scrittrice di best seller: è lo stesso Don Profondo a fornirle gli spunti mandandole a casa giovani corteggiatori belli e brillanti, facendoli poi allontanare a insaputa della figlia perché da ogni delusione d’amore Anastasia possa ricavare le trame di intensi racconti. Così, fra sogni, desideri, passioni generazionali, viaggi della fantasia attraverso internet e la multimedialità, piccole storie d’amore vissute a metà, intrighi e nostalgia di terre lontane, si sviluppa una storia avvincente che accompagna i ragazzi coi caratteri di una vera e propria opera lirica. Cinderella e Anastasia diventeranno inseparabili amiche e complici. Cinderella, alla quale Don Profondo regala un computer portatile, comincia a scrivere il suo diario e a rivelare un innato talento con cui racconta il mondo poetico che porta con sé. Di ciò si accorge anche Eraldo, collaboratore di Don Profondo e promesso sposo di Anastasia, che però è innamorato di Cinderella, alla quale dichiara di volerla trasformare in una celebrità e riportarla in India.
A un importante premio internazionale di letteratura, una pen drive dimenticata (metafora della celebre scarpetta) rivelerà a tutti, tra lo stupore generale, che è Cinderella, non la predestinata Anastasia, la nuova scrittrice premiata. Diventata ricca, Cinderella torna celebre in India insieme ad Eraldo, accolta nella fiorente fabbrica dei sogni cinematografici di Bollywood e decisa a impiegare la sua fortuna per permettere a tanti poveri ragazzi di studiare e di avere un futuro migliore. Per rendere lo spettacolo ancora più adatto ai giovani, la scena è un gigantesco IPad. Esilarante la regia di Francesco Esposito. Un cast di tutto rispetto guidato da Bruno Praticò, Daniela Mazzuccato e Beatriz Diaz, nonché tanti giovani cantanti attori. Sani è un noto esponente dell’avanguardia, ma la partitura è rigorosamente totale, con tanti richiami a Rossini. E, cosa non da poco, i giovani si divertono e mostrano di apprezzare.
(Hans Sachs) 1 apr 2011 15:55
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