I guai di Gulliver e la teoria
dei giochi plurimi nel negoziato
La debolezza
del PD Lilliput è il suo punto di forza nei confronti del M5S Gulliver. Il
corsivo di Giuseppe Pennisi
Sta per
iniziare (forse) un negoziato tra M5S (uno dei vincitori delle elezioni del 4
marzo ed il PD (partito distrutto, per la quinta volta consecutiva, dalle
elezioni del 4 marzo). Se il M5S non maneggia con cura la teoria dei giochi
plurimi o multipli, dal negoziato può uscire, paradossalmente, vincente il PD.
Vediamo perché.
La
trattativa non ha caratteristica di un “gioco semplice” quale quello che si insegna
nelle aule universitarie ma di un “gioco plurimo o multiplo” in cui ciascun
negoziatore gioca almeno su due tavoli. Su un tavolo, M5S e PD si giocano “la
reputazione”, ossia la correttezza di seguire tutte le regole per giungere ad
un programma di medio termine se non condiviso almeno concordato e pattuito. Su
un altro tavolo, separatamente ma simultaneamente, i due si giocano “la
popolarità” con i loro elettori. John Nash (vi ricordate il film A
Beautiful Mind?) ci insegna che in tal modo è possibile raggiungere un
equilibrio, per l’appunto “un equilibrio alla Nash”, sempre precario ed
instabile. Difficilmente tale da durare una legislatura ed ancora meno tale da
consentire di redigere insieme, una nuova legge elettorale.
Nel lontano
1968, il politologo americano Stanley Hoffmann pubblicò il volume Gulliver’s
Troubles or the Setting of American Foreign Policy, in cui, applicando i
giochi multipli alla politica estera americana, in un volume di 556 pagine,
predisse con notevole precisione i guai in cui si era ficcato Gulliver
(gli Stati Uniti), ossia il partner maggiore. Il PD è, nel gioco di questi
giorni, il partner più piccolo ma il M5S, se non riesce a formare il governo,
rischia di lasciare i propri elettori con la bocca amara per “la vittoria
mutilata”, nonché per il timore che un’occasione simile potrebbe non
ripresentarsi, dato che ha bruciato i ponti con il centrodestra. Il PD ne è
consapevole e sa anche (ma non lo fa trapelare) che in caso di elezioni
anticipate a breve i dissidi tra le varie fazioni potrebbero esplodere ancora
di più, facendogli perdere “popolarità”. Però ne ha già persa tanta ed è
convinto che il “nocciolo duro” resta. Ed è la base per ripartire.
La debolezza
del PD Lilliput è il suo punto di forza nei confronti del M5S Gulliver. Per
questo motivo, nei contenuti della posta, c’è la richiesta di mantenere intonse
le leggi chiave dei Governi Renzi e Gentiloni. Al di là dei
contenuti specifici, è il trabocchetto in cui far cascare un Gulliver che teme
più di lui elezioni a breve ed i cui elettori hanno sparato ad alzo zero contro
le politiche del PD. Se il M5S accetta questo punto, è verosimile che molti
suoi elettori si sentiranno scontenti e gli volteranno le spalle, specialmente
se l’instabile “equilibrio di Nash” fa sì che le prossime elezioni si terranno
a breve.
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