giovedì 26 aprile 2018

DUE CENTENARI QUASI IGNORATI IN ITALIA in Formiche maggio


DUE CENTENARI QUASI IGNORATI IN ITALIA
Beckmesser

Quest’anno ci sono due ricorrenze importanti nel mondo della musica:il bicentenario della nascita di Charles Gounod (1818-1893) ed il centenario della morte di Claude Debussy (1862-1918). Diversissimi i due compositori in quanto stilemi musicali ed epoche culturali di riferimento. Hanno, però, un legame ‘italiano’ comune: sono stati ambedue vincitori, in giovinezza, del prestigioso Prix de Rome ed hanno soggiornato per un periodo esteso a Villa Medici, sede italiana de l’Accadémie de France.
Le due ricorrenze abbracciano un secolo di vita, società, politica e cultura francese dagli esordi quasi del romanticismo al decadentismo ed al simbolismo. In Italia, hanno meno eco di quella che avrebbero meritato. Gounod è stato celebrato, tuttavia, più del più moderno Debussy. Il Centre pour la Musique Romantique Française di Palazzetto Bru-Zane ha organizzato, a Venezia, e non solo, un festival di Gounod, producendo lavori ed opere rare, nonché importanti edizioni discografiche. Un’operazione davvero meritoria. La più nota opera lirica del compositore, Faust, è stata messa in scena dai Teatri di Piacenza e Reggio Emilia, in un interessante allestimento del gruppo teatrale di avanguardia Anagoor.
Per quanto riguarda Debussy, invece, la sua musica da camera è stata eseguita in numerose associazioni di ‘amici della musica’ma nessuno dei maggiori teatri lirici ha avuto il coraggio di proporre il suo capolavoro per il teatro in musica Pelléas et Melisande  (che manca dal Teatro alla Scala dal 2005 e dal Teatro dell’Opera di Roma dal 2009 ma di cui si è visto un buon allestimento a Firenze nel 2015). Il 25 marzo (data della morte) , alle 10 del mattino (orario poco comodo per molti) Pelléas et Mélisande è stata trasmessa da Rai5  in forma di concerto con l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai diretta da Juraj Valcuha con Sandrine Piau e Guillaume Andrieux nei panni dei protagonisti. Mancano all’appello anche Le Martyre di Saint Sébastien (su testi di Gabriele D’Annunzio) di cui ricordo un’edizione de La Fura dels Bau al San Carlo diversi anni fa ed l balletti Jeux e L’Après-Midi d’un Faune , un tempo in repertorio al Teatro dell’Opera di Roma ed alla Scala. Occorre ammettere che i due maggiori lavori per il teatro di Debussy hanno, a torto più che a a ragione, la fama di non attirare pubblico pagante.
Unicamente, l’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha realizzato un vero e proprio festival di musica cameristica del compositore. Il festival, intitolato Prospettiva Debussy è iniziato il 21 gennaio e si è esteso su sei concerti domenicali pomeridiani, affidati a giovani musicisti e cadenzati sino al 22 aprile, nella piccola e deliziosa Sala Casella nei Giardini della Filarmonica in pieno centro di Roma. E’ una sala raccolta in cui si ha quasi l’impressione di essere in un salotto. Numerose delle composizioni in programma sono state concepite per sale piccole, ove non per veri e propri salotti. Inoltre , il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo dedica a Debussy un festival nel festival con concerti al Museo diocesano e nella sede della Provincia di Bergamo e chiude il programma agli Arcimboldi di Milano il 10 giugno con l’Orchestra del Teatro Mariinskij diretta da Valerij Gergiev impegnata nel Prélude à l’après-midi d’un faune in apertura di programma. Lavori di Debussy sono inclusi, come si è detto, in concerti di varie associazioni musicali in occasione del centenario della scomparsa. Sono  più di dieci milioni le pagine che compaiono digitando su un motore di ricerca il nome di Debussy, un milione di video su YouTube il primo della classifica, un The best of Debussy, visto e ascoltato 17 milioni e mezzo di volte. L’opera completa del musicista, è stata raccolta , in un  cofanetto della Warner realizzato appositamente per il centenario, con in copertina La grande onda di Hokusai, Trentatrè CD con titoli del catalogo Emi e di quello Warner con Marta Argerich e Lilya Zilberstein al pianoforte, il Pelleas di Armin Jordan e il Rodrigue et Chimène di Kent Nagano, La mer di Carlo Maria Giulini e le voci di Natalie Dessay e Philipphe Jaroussky per le Cantate, Roberto Alagna e la bacchetta di Mikko Frank per L’enfant prodigue, scena lirica che valse a Debussy il Prix de Rome. Pagine proposte anche in diverse versioni ed esecuzioni. C’è il balletto Jeux e c’è Le martyre de Saint Sébastien su libretto di D’Annunzio. Incisioni storiche accanto alle quali ci sono versione delle partiture del musicista francese non ancora registrate, commissionate e realizzate appositamente per il box.
Occorre chiedersi se data l’importanza di Gounod e di Debussy non si sarebbe potuto fare di più Dato che alcune stagioni aprono, di consuetudine, in autunno, c’è forse ancora tempo perché nella seconda del 2018 vengano prese iniziative, anche in forma di concerto.

Nessun commento: