OPERA/ Il risanamento del
Teatro Massimo di Palermo
Il teatro
Massimo di Palermo guida la classifica dei teatri italiani di opera in termini
di successo e di crescita di biglietti venduti e di incassi. Ce lo spiega
GIUSEPPE PENNISI 03 gennaio 2018 Giuseppe Pennisi
Il Teatro Massimo di Palermo
Alla fine
dell’anno le fondazioni liriche ed i teatri ‘di tradizioni’ cominciano a tirare
le somme della stagione appena conclusa; i bilanci – come è noto- verranno
presentati tra circa tre mesi.
Il Teatro
Massimo di Palermo è stato uno dei primi a dar conto della sua situazione. Dopo
l’ultima recita dell’anno con La bella addormentata del 28 dicembre (la
produzione del balletto di fine anno ha raggiunto quasi 11.000 presenze), ha
diramato i dati essenziali sul 2017 appena trascorso: conti in ordine per il
quinto anno consecutivo, Sala Grande sempre piena, aumento del numero di
spettatori e delle entrate dal botteghino, con una significativa presenza di
giovani e una percentuale importante di biglietti venduti online.
La
percentuale di riempimento della Sala Grande per la stagione di opere, balletti
e concerti appena conclusa è arrivata all’80%, con molti spettacoli
completamente sold out. Gli spettatori paganti del 2017 sono stati
145.610 contro i 136.435 del 2016, quando già si era verificato un aumento
significativo nei confronti dell’anno precedente. Facendo il confronto con il
2014 (105.860 spettatori) l’incremento è del 37,5%. Crescono in conseguenza
anche le entrate del botteghino che superano del 10% quelle dell’anno
precedente e di ben il 46,3%, il dato del 2014, giungendo adesso oltre i 3
milioni e mezzo. A queste cifre bisogna aggiungere i 15.000 spettatori della
tournée in Giappone, le decine di migliaia che hanno affollato le
manifestazioni a ingresso libero (Maratona Chopin, Piano City, Opera Camion…) e
i circa 40.000 che hanno seguito le trasmissioni in streaming delle opere e dei
concerti, grazie alla svolta innovativa rappresentata dalla WebTv del Teatro
Massimo, portando il totale degli spettatori ben oltre i duecentomila.
Anche gli
abbonati sono sempre più numerosi, segno che i palermitani premiano la
programmazione del Teatro Massimo: già per la stagione 2018 gli abbonati sono
arrivati a quota 6.250, con una ulteriore crescita rispetto al 2017. In
progressione costante le presenze per le visite guidate, che vedono affluire
tanto turisti italiani e stranieri che numerosi palermitani: nel 2017 si è
giunti alla cifra record di 106.500 visitatori, realizzando un incasso da sole
visite guidate che ha superato i 600.000 euro.
Infine altri
due dati importanti: il numero di spettatori sotto i 35 anni presenti tra il
pubblico sfiora il 27%, il che significa più di uno spettatore su quattro; la
percentuale delle vendite online nel corso degli ultimi due anni si è
triplicata. Questi dati confermano come il Teatro Massimo abbia un forte
richiamo tra i giovani e che la scelta di puntare anche sull’innovazione
tecnologica, per la comunicazione così come per gli spettacoli, si sia rivelata
vincente.
«È con
soddisfazione che leggo in queste cifre, così come vedo quotidianamente in sala
– dice il sovrintendente Francesco Giambrone – una crescita costante del nostro
pubblico: che si fidelizza, ha fiducia nel teatro, lo segue con affetto e
mostra attenzione e curiosità anche nei confronti delle scelte più innovative. Un
Teatro che si apre sempre più alle nuove generazioni. Questi risultati sono un
segno importante in un momento in cui siamo sempre più impegnati a puntare
sulla qualità e sulla diversificazione degli spettacoli e delle altre attività,
ad aprirci sempre di più al territorio e ad incrementare la nostra capacità di
autofinanziamento come segno di buona pratica. Risultati che sono il frutto più
evidente dell’impegno e del lavoro quotidiano di tutti i dipendenti e
collaboratori della Fondazione che stanno condividendo il progetto di rilancio
e hanno contribuito in maniera determinante al raggiungimento di questi
risultati».
Apprezzamento
anche da parte del sindaco Leoluca Orlando, presidente della Fondazione: «Il
Teatro Massimo si conferma una ottima impresa culturale. Un'impresa, con i
conti in attivo e in costante miglioramento, in grado di programmare e attuare
investimenti con una grande attenzione alla qualità dei rapporti con i
lavoratori e alla soddisfazione degli appassionati utenti. Una impresa culturale,
che pone al centro appunto la qualità di una offerta di musica, lirica e
spettacoli sempre di altissimo livello, che fanno dialogare Palermo col mondo e
promuovono nel mondo l'eccellenza culturale di Palermo».
Il
risanamento – è doveroso ricordare – è iniziato nel 2006, quando la sua
gestione è stata affidata al Prof. Antonio Cognata, docente di economia
all’ateneo palermitano ed all’Università Cattolica di Milano. Il quale ha
consolidato i numerosi debiti (un totale di 27 milioni di euro) accendendo un unico
mutuo e portandolo in sette anni a 16 milioni.
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