Trent’anni di mercato unico
Stefano Micossi, attualmente direttore generale
dell’Assonime, ha scritto un’ottima sintesi dei successi e degli insuccessi dei
trent’anni di mercato unico. Il Center for European Policy Studies lo
ha pubblicato come special report e merita un’ampia divulgazione (chi vuole può
chiederne copia a stefano.micossi@assonime.it).
Il paper sottolinea come negli ultimi tre decenni il mercato unico sia stato il
core business, l’attività principale, dell’Unione Europea. E’ stato fatto un
progresso enorme, e superiore alle aspettative, in termini di ampliamento
dell’attività economica soggetta tanto a normativa europea quanto a
legislazioni nazionali così come nell’approfondire gli acquis communautaires (i
risultati già raggiunti in termini d’integrazione dei mercati) per superare
punti incerti in aree già regolate a livello europeo.
Tuttavia l’evidenza empirica prova che
l’integrazione dei mercati si è arenata su diversi fronti e soprattutto che i
benefici economici attesi – in materia di maggiore crescita della produzione,
dell’occupazione e dei redditi – è stata inferiore alle aspettative,
specialmente nel gruppo dei 15 Stati più a lungo componenti dell’Unione. La
situazione non è migliorata dalla introduzione delle moneta unica. Il paper
passa in rassegna l’evoluzione delle attività legislative e regolatorie del
mercato unico negli ultimi tre decenni e sottolinea le aree in cui i gap dove
appaiono più evidenti nonché i problemi recenti prodotti dall’insorgere di
crescenti pulsioni anti-europeiste.





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