Ravenna per Dante: un festival ed un concorso per giovani artisti
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A partire dagli esordi il festival ha chiamato a sé grandi artisti per comporre una narrazione che si è sviluppata edizione dopo edizione, impreziosita dalle voci di Paolo Poli, Enrico Maria Salerno, Sylvano Bussotti, Roman Vlad, Tonino Guerra, Attilio Bertolucci, Gigi Proietti e Valentina Cortese. È invece Federico Tiezzi a firmare, tra il 1993 e il 1995, la regia di una “trilogia dantesca” a ritroso, che dal Paradiso di Giovanni Giudici attraversa il Purgatorio di Mario Luzi e raggiunge l’Inferno di Edoardo Sanguineti, rispettivamente su musiche di Salvatore Sciarrino, Luigi Nono e Giacomo Manzoni. Poesia e teatro, ma anche cinema, con la proiezione di Inferno (1911) di Bertolini, Liguoro e Padovan, accompagnata da Live Computer Soundtrack di Edison Studio, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Dal 2015 il cammino “dantesco” del Festival ha subito un’accelerazione, che a partire dal ricordo dei 750 anni dalla nascita del Poeta – celebrati con un’intera edizione sotto il segno de L’amor che move il sole e l’altre stelle (titolo anche della commissione al compositore Adriano Guarnieri) che ha visto inoltre il contributo di artisti quali Daniele Lombardi e Nicola Piovani – mira al 2021, quando ricorrerà il settimo centenario dalla morte.
Su questo percorso lungo sette anni si colloca l’occasione di lanciare la seconda edizione del bando “Giovani artisti per Dante”, rivolto a proposte di spettacoli destinati ai Chiostri Francescani accanto alla Tomba del Poeta, di annunciare il ritorno al Festival del coreografo Olivier Dubois e infine di svelare l’Inferno portato in scena da Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Il coinvolgimento – dei giovani, dei non professionisti, della cittadinanza tutta – è il tratto che accomuna questi progetti e trasforma l’omaggio al poeta in un laboratorio diffuso all’insegna della partecipazione e riscoperta di quel patrimonio condiviso che è l’opera di Dante.
Proprio la valorizzazione di questo patrimonio è l’obiettivo del bando “Giovani artisti per Dante”, che si rivolge alla nuova generazione di creativi e appassionati di Dante (la maggioranza dei componenti del gruppo deve avere meno di 30 anni), chiamata ad applicare tutti i linguaggi performativi nel progettare spettacoli della durata massima di 40 minuti. Le proposte selezionate comporranno il calendario di quella che è quasi una rassegna nella rassegna: l’appuntamento ai Chiostri è ogni giorno alle 11, dal 25 maggio al 2 luglio. Bando, domanda – da presentare entro il 18 gennaio 2017 - e ulteriori informazioni sul sito.
Dubois, direttore del Centre Choréographique National de Roubaix / Ballet du Nord, torna al Festival con Les mémoires d’un seigneur (8 giugno al Palazzo de Andrè), una creazione che – attraverso l’incontro sul palco fra un solo danzatore (il prediletto Sébastien Perrault) e 40 non professionisti selezionati attraverso un workshop – esplora le nozioni del potere e della tentazione, fino a trasformarsi in un caravaggesco ritratto d’inferno. Nel “signore” di Dubois si riflette un’intera civiltà, indagata tanto nella solitudine del protagonista quanto nella massa dei corpi in movimento, vera e propria materia prima e “scena vivente” della coreografia, allo stesso modo in cui il viaggio di Dante è un viaggio umano e universale. Il racconto in tre parti de Les Mémoires – quasi un’epica della solitudine che si dipana fra lotte e trionfi in tre “epoche”: La Gloria, La Caduta, L’Addio - si presta così a prologo di un progetto dedicato alla Divina Commedia che impreziosirà con la firma di Dubois il percorso del Festival verso il 2021.
E se gli spettacoli di “Giovani artisti per Dante” rinnoveranno ogni mattina l’incontro con il poeta, l’appuntamento quotidiano si raddoppia con i 34 giorni di Inferno (tutti i giorni dal 25 maggio al 2 luglio, tranne il lunedì, alle 21). In un Teatro Rasi completamente trasfigurato, il primo capitolo del nuovo progetto di Marco Martinelli e Ermanna Montanari guiderà gli spettatori nei paesaggi infernali alla scoperta della “intima natura teatrale” – nelle parole degli autori – della Commedia, i cui “14.233 endecasillabi ripartiti in terzine sono un stupefacente congegno teatrale. La parola ‘teatron’, che significa ‘visione’, racchiude proprio quella che l’autore definisce ‘mirabile visione’, mirabile teatro quindi, capace di accogliere nel suo campo visivo l’umanità intera nelle sue molteplici esperienze , dal basso osceno e sanguinante dell’Inferno al trascolorare malinconico del Purgatorio, per ascendere infine là dove visione e parola si trasmutano nell’indicibile Paradiso”. Il misurarsi “con quella poesia vertiginosa senza tradirla e senza rimanerne schiacciati” sarà possibile ripensando l’opera in termini di sacra rappresentazione medievale, con la consapevolezza che al tempo di Dante tutta la città era palcoscenico, dalle chiese alle piazze, e nei “misteri” i giullari professionisti erano affiancati da centinaia di cittadini in veste di figuranti, mentre altri si curavano di scene, costumi, luci. Questa “città in scena” sarà l’orizzonte su cui si svilupperà il coinvolgimento della cittadinanza nella produzione dello spettacolo. La trilogia, una produzione originale commissionata da Ravenna Festival in collaborazione con Ravenna Teatro – Teatro delle Albe, si completerà con il Purgatorio nel 2019 e il Paradiso nel 2021.
GIOVANI ARTISTI PER DANTE
Ritorna anche nel 2017 “Giovani artisti per Dante”, il bando internazionale promosso da Ravenna Festival e Comune di Ravenna in collaborazione la Società Dante Alighieri. Novità assoluta nel 2016, la rassegna che porta in scena l’omaggio al Poeta attraverso le invenzioni e i linguaggi di una nuova generazione di artisti è già diventata un appuntamento imperdibile. Nel cuore della Ravenna “dantesca”, proprio accanto alla Tomba di Dante che ne è emblema, dal 25 maggio al 2 luglio alle 11 gli Antichi Chiostri Francescani il programma quotidiano di “Giovani artisti per Dante” scandirà e impreziosirà anche le giornate della prossima edizione del Festival.
Il bando 2017 si rivolge a giovani artisti e appassionati di Dante, in particolare a gruppi e associazioni (la maggioranza dei componenti del gruppo deve avere meno di 30 anni e la durata dello spettacolo deve essere di massimo 40 minuti) e ha come obiettivo la valorizzazione, attraverso tutti i linguaggi performativi, del patrimonio materiale e immateriale legato alla figura e all’opera di Dante Alighieri. Le 67 proposte arrivate da tutta Italia per rispondere alla “chiamata” del Festival nel 2016 hanno rivelato un paesaggio creativo ricco di collaborazioni fra mondo accademico e realtà artistiche, fra teatro, danza, musica dal vivo, nonché inaspettati incontri con l’architettura, la video arte, la scrittura creativa… a testimonianza dell’inesausta e sorprendente capacità di interpretare la materia dantesca con freschezza e originalità.
Gli spettacoli selezionati saranno prodotti da Ravenna Festival e inseriti nel programma ufficiale della prossima edizione che, con questa rassegna nella rassegna, porterà al centro della città e del suo Festival la “zona del silenzio”, luogo storico e ideale degli anni che Dante Alighieri trascorse a Ravenna e sede della Tomba che ne custodisce le spoglie unica testimonianza materiale del padre della lingua italiana. La vocazione – quasi una missione – del Festival di abitare con i propri spettacoli i luoghi testimoni della preziosa eredità millenaria della città trova negli Antichi Chiostri Francescani, resi disponibili dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dall’Istituzione Biblioteca Classense che li gestisce, la più elegante delle cornici per questa narrativa tutta intorno a Dante.
“Giovani artisti per Dante” è un segmento della programmazione del Festival che da un lato sottolinea ulteriormente la vocazione internazionale del Festival e dall’altro offre anche l’opportunità per stimolare relazioni creative con il mondo della scuola e con le realtà artistiche operanti nel territorio.
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