venerdì 25 novembre 2016

Nuova consonanza spazio ai trentenni in Avvenire 26 novembre



Festival
Nuova consonanza spazio ai trentenni
ROMA
Nuova Consonanza è la più antica, e più prestigiosa, associazione romana di musica contemporanea. Il suo festival annuale ha assunto un rilievo internazionale tale che quando alcuni anni fa, per un pasticcio burocratico, sembrava venissero a mancare i contributi statali, gli istituti di cultura stranieri e alcune delle principali ambasciate a Roma intervennero aprendo la borsa. Quest’anno il 53° festival si svolge dal 12 novembre al 20 dicembre e include teatro musicale, concerti, performance, audio e videoinstallazioni, un seminario e un concorso di composizione, un premio per interpreti, e poi incontri, conferenze, giornate di studio e diverse prime esecuzioni assolute. Un programma ricco e articolato che attraverso più di venti appuntamenti in diversi spazi della capitale ( Teatro Palladium, Macro, Teatro Vascello, Goethe-Institut Rom, Teatro Centrale Preneste, Conservatorio di Santa Cecilia), rinsalda la collaborazione con le principali accademie e istituzioni della città, e offre al pubblico un ampio panorama di quanto di più innovativo si produca nel campo della creatività musicale contemporanea. Il festival si sofferma in particolare sugli autori nati negli anni 80 del Novecento. L’ottantesimo anniversario della morte di Ottorino Respighi (1879-1936) offre lo spunto per una ricognizione sui compositori nati cento anni dopo la storica Generazione dell’Ottanta (oltre all’autore di Pini di Roma: Malipiero, Casella, Pizzetti) ma accomunati a loro nella volontà di portare avanti in maniera originale le più recenti innovazioni del linguaggio musicale. Nel programma spicca la prima assoluta della nuova versione per tre cantanti e sei strumentisti di Hanjo, opera in un atto di Marcello Panni; un organico ridotto, essenziale, perfettamente in linea con i caratteri della tradizione del teatro No, da cui è tratto il testo. L’opera nacque nel 1974 al Maggio Musicale Fiorentino che ne affidò regia, scene e costumi a Bob Wilson. Dallo stesso racconto è stata tratta anche un’opera del giapponese Toshio Hosokawa, commissionata dal Festival di Aix en Provence dove debuttò nel 2004. Sono molto differenti (dai 45 minuti del lavoro di Panni ai 100 di Hosokawa; dall’impasto tra Darmstadt, il Palazzo Imperiale e le monodie dei templi di Nara e Kyoto in Hosokawa a una struttura in cui il recitar cantando con molto declamato, e in una orchestrazione che punta sulle atmosfere in Panni). L’innovazione principale della nuova versione è il linguaggio musicale, principalmente il tono elegiaco. Tre belle voci (Sabrina Cortese, Chiara Osella e Antonio Pirozzi) e un ensemble molto affiatato. Deliziose le scene e costumi di Isabella Ducrot.
Delicata la regia di Cesare Scarton.
Teatro Palladium pienissimo. Molti applausi.
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